Diffusione del vermocane nel Mediterraneo: cause e rischi per la fauna marina
La diffusione del vermocane nei mari del Sud Italia comincia a destare preoccupazione per la fauna marina (e non solo). Negli ultimi mesi la presenza di questi animaletti marini chiamati anche "verme di fuoco" o "tegna barbuto" preoccupa per la sopravvivenza della fauna marina. C'è davvero da preoccuparsi? E sono pericolosi per l'uomo?
Vermocane, cos'è?
L'invasione del vermocane in Puglia e nei mari del Sud preoccupa a tal punto da lanciare un vero e proprio allarme: potresse essere il "nuovo incubo dell'estate balneare"? La presenza di questi animaletti marini nei mari del Sud Italia preoccupa non poco per le conseguenze che potrebbe avere sulla pesca, ma anche sul turismo. Ma cosa è il vermocane?
L'Hermodice carunculata, questo il suo nome scientifico, è un animaletto marino della specie nativa termofila. Si tratta di un animaletto marino che vive nei mari caldi e il sua aumento nelle acque del Mediterraneo è un indicatore del cambiamento climatico. La temperatura del mare oramai è sempre più calda e ciò consente la diffusione e l'aumento di tali specie animali nei nostri mari.
Conosciuto anche come verme di fuoco, il vermocane è un verme marino, una specie carnivora che ha il suo habitat naturale sui fondali rocciosi, ma può succedere di trovarlo anche sulla sabbia. E' un animaletto della grandezza variabile tra i 20 e 30 centimetri e si presenta con un colore sgargiante e con setole urticanti. Generalmente si ciba di coralli, ma anche di stelle marine, ricci di mare, gorgonie, meduse e pesci.
Vermocane è pericoloso? Cosa fare in caso di puntura
Il vermocane è pericoloso? La ricercatrice Michela D’Alessandro ha chiarito: "Sono una specie endemica del Mediterraneo e in passato la loro popolazione era sotto controllo, ma con le ondate anomale di caldo degli ultimi due-tre anni i vermocane si sono moltiplicati a dismisura e mangiano di tutto. Capita di trovarli anche a riva. Hanno nelle setole tossine urticanti che generano edemi e pruriti". In caso di puntura da parte di un vermocane si potrebbero presentare bruciori, dolori, edemi, prurito, intorpidimento sulla parte entrata in contatto con le setole urticanti dell'animaletto marino.
Roberto Simonini, fisiologo dell'Università di Modena e Reggio Emilia ha sottolineato: "Se la puntura avviene in punti in cui la pelle è spessa si sente un bruciore localizzato, simile a quello provocato dall'ortica, ma se vengono punte zone in cui la pelle è più sottile, come l'incavo del gomito o quello del ginocchio, allora il dolore è decisamente forte e duraturo. Nel caso di una puntura ai polsi, per esempio, si può avvertire un intorpidimento alle estremità delle dita e può essere necessaria una pomata al cortisone". Il consiglio è quello di evitare di toccare organismi sconosciuti, in particolare dai colori sgargianti e informarsi sulle condizioni delle acque.