Babbo Natale? In Islanda non c’è un solo ma 13: la leggenda dei Jólasveinar
In Islanda, la tradizione natalizia è ricca di folklore unico e affascinante, diverso da quello che conosciamo nel resto del mondo. Qui, infatti, non esiste un solo Babbo Natale, ma ben 13 fratelli chiamati Jólasveinar, che potremmo tradurre come "i ragazzi di Natale" o "gli elfi di Natale". Questi personaggi derivano dalla tradizione popolare islandese e sono legati a storie di troll e spiriti del folklore nordico.
Chi sono i Jólasveinar?
I Jólasveinar sono figli di una coppia di troll, Grýla e Leppalúði, che abitano nelle montagne islandesi. La madre, Grýla, è una figura temibile che, secondo la leggenda, rapisce i bambini disobbedienti per cucinarli in un grande calderone. I 13 figli, però, hanno un carattere più scherzoso e dispettoso e scendono dalle montagne uno alla volta nei giorni precedenti al Natale.
Le particolarità
Ogni Jólasveinar ha una personalità unica e un nome che riflette i loro comportamenti o preferenze. Tra i più conosciuti ci sono:
- Stekkjarstaur (Gamba di legno): ama rubare il latte delle pecore.
- Giljagaur (Fuggiasco delle gole): si nasconde nei burroni e ruba il latte delle mucche.
- Stúfur (Il piccolo): particolarmente goloso di avanzi.
- Þvörusleikir (Leccatore di cucchiai): ruba e lecca i cucchiai di legno.
- Pottasleikir (Leccatore di pentole): si nasconde sotto i letti per leccare le pentole.
- Hurðaskellir (Sbatti-porta): si diverte a sbattere porte, soprattutto di notte.
- Skyrgámur (Goloso di Skyr): ghiotto del tipico yogurt islandese.
- Bjúgnakrækir (Ruba-salsicce): il suo obiettivo sono le salsicce appese.
- Gluggagægir (Finestra-spione): osserva le persone dalle finestre.
- Gáttaþefur (Annusa-porte): usa il suo naso per trovare dolci.
- Ketkrókur (Uncino per carne): ruba la carne con un uncino.
- Kertasníkir (Ruba-candele): ama rubare candele, che un tempo erano fatte di grasso animale.
Il loro comportamento
I Jólasveinar non sono sempre stati gentili. Nelle leggende più antiche, erano figure spaventose e cattive, utilizzate per spaventare i bambini. Col passare del tempo, il loro carattere è diventato più giocoso, fino a trasformarli in una versione islandese di Babbo Natale. Oggi, portano regali ai bambini che si comportano bene e lasciano patate marce a quelli cattivi.
La loro discesa
A partire dal 12 dicembre, uno alla volta, i Jólasveinar scendono in città e visitano i bambini, lasciando un dono nelle scarpe poste sul davanzale della finestra. Dopo Natale, tornano indietro, sempre uno per volta, fino al 6 gennaio.
Una tradizione unica
Questa leggenda rende il Natale islandese particolarmente ricco di storie e simboli, unendo il folklore tradizionale a uno spirito di festa che sa di magia. Una celebrazione che non è solo dei bambini, ma anche degli adulti, che vedono nei Jólasveinar un legame con le antiche tradizioni del Paese.