Autovelox, la multa non è valida se non è omologato: a rischio migliaia di sanzioni
Le multe rilevate elevate con autovelox non omologati sono spesso annullabili. La legge italiana, attraverso l'articolo 142 del Codice della Strada, richiede che gli autovelox siano omologati per poter essere considerati strumenti validi per l'accertamento delle violazioni dei limiti di velocità. Questo significa che devono essere sottoposti a una specifica procedura di omologazione che attesta la loro affidabilità e precisione. L'approvazione, spesso confusa con l'omologazione, non è sufficiente per confermare la validità dell'apparecchiatura per la rilevazione della velocità. E proprio di questo parla una recente sentenza della Corte di Cassazione riguardante gli autovelox non omologati: vediamo nello specifico cosa è successo.
Autovelox non omologati, cosa succede con le multe e cosa possono fare gli automobilisti
La recente decisione della Corte di Cassazione che ha annullato una multa a un avvocato automobilista di Treviso, sanzionato per aver superato di 7 chilometri orari il limite di velocità, potrebbe rappresentare un duro colpo per i comuni italiani. Il timore nasce dal fatto che le apparecchiature usate per rilevare l'eccesso di velocità sono simili a quelle utilizzate sulla strada regionale n.53, nota come Tangenziale di Treviso. L'effetto a catena potrebbe portare all'annullamento di migliaia di altre multe, con gravi ripercussioni economiche per i comuni. LAnci, l'associazione dei Comuni italiani, parla di una possibile ondata di ricorsi che potrebbero cancellare contravvenzioni per milioni di euro.
L'apparecchio usato a Treviso era "approvato" ma non "omologato", una condizione comune a molti autovelox sul territorio nazionale. L'azione legale dell'avvocato è stata stimolata da un caso giuridico risalente a due anni prima, dove un altro guidatore multato aveva ottenuto sentenze contrastanti dal giudice di pace e dalla magistratura ordinaria. La Corte Suprema ha basato la sua decisione sul fatto che le apparecchiature erano state approvate dal Ministero delle Infrastrutture ma non avevano subito le verifiche tecniche dettagliate necessarie per l'omologazione. Questa lacuna, se non risolta, potrebbe proteggere legalmente gli automobilisti multati con autovelox attualmente considerati non conformi alla regolamentazione.
Autovelox: la differenza tra "approvato" e "omologato"
L'omologazione e l'approvazione di un autovelox si riferiscono a due processi distinti con implicazioni legali diverse, particolarmente rilevanti quando si tratta di contestare multe per eccesso di velocità.
Omologazione: Questo termine indica un processo più rigoroso in cui un autovelox deve passare una serie di verifiche tecniche che ne attestano la precisione e l'affidabilità. L'omologazione garantisce che l'apparecchiatura soddisfi standard specifici stabiliti dalla legge. Per un autovelox, essere omologato significa che è stato sottoposto a controlli e test conformi alle normative vigenti e che i risultati delle sue rilevazioni possono essere utilizzati come prova legale in tribunale per sanzionare gli automobilisti.
Approvazione: L'approvazione è un processo meno rigoroso rispetto all'omologazione. Significa che l'apparecchio ha ricevuto un'approvazione amministrativa per essere utilizzato, ma senza necessariamente passare le stesse verifiche dettagliate richieste per l'omologazione.
La sentenza e quel che succederà
La recente sentenza della Corte di Cassazione dà ancora più energia a chi contesta parte dell'uso degli autovelox, come l'associazione "Migliore Tutela". Il presidente Emanuele Dalla Palma ha espresso grande soddisfazione, affermando: "Era questione di tempo. Da tre anni anticipiamo un esito del genere. Abbiamo ripetutamente segnalato alle autorità la confusione prevalente tra omologazione e semplice autorizzazione degli autovelox".