Anno bisestile, tutto quello che devi sapere sul 29 febbraio 2024, il giorno più raro del calendario
Il 2024 è un anno bisestile, e questo mese ci regala un giorno in più. Ma come nasce il 29 febbraio e quali curiosità aleggiano su questo giorno tanto raro quanto "magico"? Scopriamole insieme.
Chi ha inventato l'anno bisestile?
Da dove nasce la necessità di avere - ogni 4 anni - un calendario con 366 giorni anziché i tradizionali 365? Per scoprire le origine dell'anno bisestile dobbiamo tornare indietro nel tempo, e più precisamente alla riforma giuliana del 46 a.C. ai tempi di Giulio Cesare. Fu proprio lui a "rivoluzionare" per primo il calendario, fino a quel momento di 355 giorni, per cercare di allinearlo alle stagioni.
Cesare, per favorire l'agricoltura, introdusse un mese addizionale di 22 giorni ogni biennio. Questo però portava a disallineamenti stagionali che rendevano difficile stabilire il periodo dell'anno. Ciò spinse l'imperatore a rimodificare il calendario, aggiungendo un giorno a febbraio.
Al contrario di quanto avviene oggi infatti, l'ultimo giorno dell'anno non era il 31 dicembre ma il 28 febbraio. Considerando che nel calendario giuliano il Capodanno cadeva il 1° marzo appare chiaro il motivo per cui l'imperatore scelse di aggiungere quel giorno supplementare il 29 febbraio.
Nel 1582 l'introduzione del calendario gregoriano migliorò il sistema giuliano, ereditando però un disallineamento accumulato dall'epoca romana che lo portava ad essere di circa 10 giorni indietro rispetto al Sole. Non solo la riforma gregoriana corresse questo sfasamento, ma introdusse anche una regola per evitare che in futuro se ne verificassero di nuovi.
L'anno solare - ovvero il tempo impiegato dal Sole per tornare nello stesso punto di osservazione dalla Terra - dura 365 giorni, 5 ore e quasi 49 minuti. Questo porterebbe ad accumulare un ritardo di quasi 6 ore ogni anno, problema che si corregge proprio con quel giorno in più che conta febbraio ogni quadriennio, che permette di riallineare il tutto.
Regola gregoriana sull'anno bisestile
Il 29 febbraio si verifica sempre ogni 4 anni? La correzione apportata al calendario gregoriano nel 1582 è stato senza dubbio un accorgimento molto utile. Lo dimostra il fatto che - a distanza di moltissimi anni - sia ancora oggi utilizzato. Tuttavia presenta un altro problema, perché "recupera" quello sfasamento di 5 ore e quasi 49 minuti aggiungendo 24 ore ogni quadriennio.
Arrotondando quel disallineamento annuo a 6 ore, di fatto aggiunge ogni anno circa 11 minuti in più rispetto al moto della Terra intorno al Sole. Si tratta solo di una manciata di minuti, che però moltiplicata nel tempo avrebbe finito per riportare - come già accaduto nel 1582 - ad avere giorni di troppo. Non dimentichiamo che in quell'anno l'introduzione del calendario gregoriano voluta da Papa Gregorio XIII portò alla necessità di eliminare ben 10 giorni - dal 4 al 15 ottobre.
Per evitare che questo disallineamento potesse ripetersi in futuro venne aggiunta una correzione agli anni bisestili. Nel caso degli anni secolari, cioè quelli che aprono un secolo - come il 1900, o il 2000 - sarebbero stati bisestili soltanto gli anni divisibili per 400. Il 2100, ad esempio, non sarà un anno bisestile, così come non lo sarà il 2200 né il 2300, e torneremo ad avere un anno secolare bisestile solo nel 2400.