Alpi, torna la neve: il Soccorso Alpino avverte sul rischio valanghe nei prossimi giorni
Come conseguenza del ritorno della neve sulle Alpi, il soccorso alpino ha messo in guardia tutti gli appassionati della montagna e degli sport invernali per il rischio valanghe nei prossimi giorni in diverse località italiane. Ecco le ultime news in merito e tutto quello che dobbiamo sapere per la nostra incolumità.
Rischio valanghe: il monito del soccorso alpino
Dopo il ritorno della neve sulle Alpi, vi è il pericolo valanghe. Secondo il soccorso alpino si tratta di una allerta che comprende diverse località italiane.
“Le vette imbiancate sull’arco alpino con le belle giornate previste nei prossimi giorni sono un richiamo per tutti gli appassionati di montagna, ma anche noi ci sentiamo di fare un richiamo: attenzione alle valanghe. Il pericolo risulta essere marcato in diverse località italiane”, spiega il Soccorso Alpino.
L'avviso riguarda tutti quelli che siano in procinto di intraprendere una qualsiasi attività sulla neve, ma soprattutto chi pratica scialpinismo e chi ha organizzato per i prossimi giorni gite con le ciaspole.
Il consiglio è quello di controllare con estrema attenzione i bollettini niveo meteorologici locali, quelli dell’Arpa e andare a verificare eventuali condizioni di criticità. Meglio dunque riprogrammare tutte le attività che possono essere rimandati e se invece è indispensabile avventurarsi sulle cime dove è appena caduta neve fresca è bene portarsi con sé tutti gli strumenti ad hoc per segnalare la propria posizione, chiedere aiuto o mettersi in salvo nel migliore dei modi.
Ora, infatti, che tanta soffice neve fresca è caduta in quota - anche sulle montagne di Valtellina e Valchiavenna - a causa del ritorno del bel tempo e dell'alta pressione, con temperature in aumento, si teme proprio che si possano verificare valanghe e quindi seri pericoli per tutti i frequentatori delle diverse località italiane.
Dove è più alto il rischio valanghe?
Quali aree sono maggiormente a rischio? Le valanghe, solitamente, si verificano negli stessi luoghi. A essere maggiormente a rischio sono le aree di alta montagna con terreni rocciosi nudi, ovvero prive di copertura vegetale, localizzate soprattutto tra i 2.000 e i 3.000 metri.