FacebookInstagramXWhatsApp

Le allergie primaverili arrivano sempre più in anticipo, in pieno inverno: è l'effetto del cambiamento climatico

Clima quasi primaverile e temperature miti già in febbraio provocano in anticipo i primi picchi di pollini. Ecco a quali allergie, in particolare, conviene prestare attenzione da marzo in poi.
Salute28 Febbraio 2022 - ore 07:39 - Redatto da Redazione Meteo.it
Salute28 Febbraio 2022 - ore 07:39 - Redatto da Redazione Meteo.it
Unisciti al nuovo canale WhatsApp!
(foto: Pixabay)

È già tempo di allergie? Guardando solo il calendario parrebbe ancora presto, ma la presenza delle prime margherite e degli alberi in fiore lascia pochi dubbi: la primavera è in anticipo e alcune persone sono già alle prese con i fastidiosi sintomi allergici. Il passaggio dalle nevicate alla fioritura delle piante è ormai molto rapido, a volte avviene in ordine inverso.

Questa è la fotografia sintetica di un clima che si sta modificando di stagione in stagione a causa dell’inquinamento ambientale e del riscaldamento globale. L’incremento dei sintomi allergici è solo uno dei tanti problemi con cui dobbiamo fare i conti ma, considerando il numero crescente di persone sensibili e l’incremento dei periodi dell’anno ritenuti a rischio, non può essere sottovalutato.

I segnali di un clima che sta cambiando

Nelle scorse settimane abbiamo assistito a rapidi cambi meteorologici: prima le nevicate di San Valentino e poi il caldo della seconda parte di febbraio, con i termometri che segnavano oltre i 20°C. Avere un assaggio anticipato di primavera può sembrare una bella notizia, in quanto permette di passare qualche ora in più all’aria aperta, lasciando da parte i giacconi invernali e dando una mano anche alla riduzione dei contagi da Sars-Cov-2. In realtà, però, il risveglio in anticipo della natura è un fenomeno che preoccupa gli esperti, perché tende a causare gravi danni agli ecosistemi viventi e alle coltivazioni. Basta pensare alle perdite di raccolto già registrate negli ultimi anni a seguito di gelate arrivate dopo alcune settimane di tempo mite.

(foto: Pixabay)

Come detto, gli effetti di un inverno anomalo si ripercuotono sulla fioritura delle piante, che a volte avviene addirittura diverse settimane prima rispetto a quando accadeva alcuni decenni fa. Tra le tante bizzarrie climatiche dell’ultimo periodo, si è evidenziato un picco nelle concentrazioni di pollini già nella giornata del 15 gennaio, a meno di un mese dall'inizio dell'inverno.

In particolare, nella città di Novara è stata registrata una concentrazione di 591 pollini al metro cubo di Cupressaceae (piante come cipresso e ginepro). Valori di sicuro anomali considerando il periodo dell’anno, e non è la prima volta che succede: un singolo dato si per sé non significa alcunché, ma il fatto che questi fenomeni si ripetano con sempre maggiore frequenza nel corso degli ultimi anni è un chiaro segnale di un clima che sta mutando, con evidenze scientifiche che si accumulano ormai in una lista infinita.

I principali allergeni: quando prestare più attenzione

Di solito si inizia a parlare di allergie verso la parte centrale del mese di marzo, ma l’inverno mite di quest’anno sta anticipando le fioriture e di conseguenza per qualcuno è già ora di starnuti, pruriti e fastidi alle vie respiratorie. Ma vediamo quali sono i nemici più temuti dagli allergici.

Anzitutto le graminacee (frumento, mais, orzo, granoturco eccetera), presenti ovunque in Italia e a cui è allergico circa il 20% della popolazione. Di solito la fioritura inizia al sud nella seconda parte del mese di marzo e al nord durante aprile, ma il picco per la concentrazione nell’aria arriva circa un mese dopo (quindi tra metà aprile e maggio, a seconda della latitudine) per poi decrescere via via fino all’estate. Poi è previsto un secondo picco, meno intenso, a cavallo della fine dell’estate. Le graminacee producono molto polline e per questo sono tra le più temute. A causa del cambiamento climatico, poi, il periodo della fioritura si sta estendendo, causando problemi allergici sempre più seri e soprattutto che iniziano già quando formalmente è ancora inverno.

(foto: Pixabay)

La seconda causa principale di allergie è l’ambrosia, una pianta diffusa in pianura, dove ci sono terreni secchi e con un’alta concentrazione salina. La stagione della sua fioritura è appunto l’estate, i mesi più caldi dell’anno. Ancora, sono fastidiosi per molti i pollini dell’artemisia e della betulla: la prima cresce in collina e presenta il suo picco nei mesi di agosto e settembre, la seconda è presente soprattutto lungo gli argini dei fiumi e i bordi delle strade, provocando - nei mesi a cavallo tra estate e inverno - sintomi in chi è sensibile a questa pianta.

Facendo una rapida carrellata delle altre piante che causano problemi allergici ci sono la parietaria, l’ulivo, il cipresso, il salice, il carpino, il pioppo eccetera. In generale, però, per quasi tutte le piante esistono persone che presentano sensibilità specifiche, con sintomi più o meno gravi e proprio per questo motivo è un fenomeno da tenere monitorato sia a livello generale sia individuale.

Con le buone abitudini si riducono i fastidi

Le allergie non sono certo un fenomeno nuovo, ma negli ultimi anni la situazione in termini di persone coinvolte e di sintomatologia è peggiorata: l’inquinamento ambientale e il riscaldamento globale hanno effetti negativi sulle persone predisposte a manifestazioni allergiche. In Italia il numero complessivo di chi soffre di allergie si aggira intorno ai 10 milioni, con molte altre persone che neppure sanno di esserlo. Il problema riguarda soprattutto i giovani e i bambini in età pediatrica, che possono sviluppare contemporaneamente più di una sensibilizzazione.

(foto: Pixabay)

Insomma, la situazione desta una certa preoccupazione e il progressivo anticiparsi della stagione delle fioriture non facilita la gestione del problema. Per combattere i sintomi più frequenti, come bruciore agli occhi, starnuti, naso che cola, prurito e gola secca, ci sono gli antistaminici, farmaci molto efficaci che non presentano forti effetti collaterali. Prima di pensare alle terapie, però, è bene sottolineare l’importanza della diagnosi delle allergie, ottenibile grazie a specifici test, utili anche a orientarsi su quando è più importante prestare attenzione.

Oltre alle cure farmacologiche, è bene cercare di limitare le reazioni allergiche attraverso comportamenti virtuosi: non stendere la biancheria all’aperto durante i periodi di fioritura, purificare l’aria di casa attraverso specifici apparecchi, evitare parchi o altre aree in cui sono presenti piante che stimolano allergie e tanto altro. Insomma, la prima strategia contro le allergie è il cercare di ridurre l'esposizione agli allergeni.

Unisciti al nuovo canale WhatsApp!
Articoli correlatiVedi tutti


  • Ora solare 2024: come affrontare il cambio orario senza stress per l'organismo
    Salute25 Ottobre 2024

    Ora solare 2024: come affrontare il cambio orario senza stress per l'organismo

    Il passaggio dall’ora legale all’ora solare è un momento che, ogni anno, porta con sé cambiamenti nelle nostre abitudini. Ecco come affrontarlo.
  • Influenza australiana arrivata in Italia, sintomi e quanto dura
    Salute19 Ottobre 2024

    Influenza australiana arrivata in Italia, sintomi e quanto dura

    È arrivata anche in Italia l'influenza australiana: quali sono i sintomi e soprattutto come si cura?
  • Ospedali: torna l'obbligo mascherina in alcune regioni, le ultime news
    Salute16 Ottobre 2024

    Ospedali: torna l'obbligo mascherina in alcune regioni, le ultime news

    La mascherina torna ad essere obbligatoria in alcuni ospedali italiani. Ecco cosa sta succedendo
  • Salute, la variante Covid XEC si sta diffondendo in Italia ed Europa: c’è da preoccuparsi?
    Salute4 Ottobre 2024

    Salute, la variante Covid XEC si sta diffondendo in Italia ed Europa: c’è da preoccuparsi?

    Il Covid torna con la diffusione della nuova variante XEC in Italia ed Europa. Aumentano i contagi con 11 mila casi settimanali
Ultime newsVedi tutte


Meteo, primo weekend di novembre con caldo anomalo e tempo stabile. Quanto durerà?
Tendenza30 Ottobre 2024
Meteo, primo weekend di novembre con caldo anomalo e tempo stabile. Quanto durerà?
Anticiclone protagonista nel weekend e tutto il ponte di Ognissanti: niente pioggia, un po' di nebbia e caldo anomalo. La tendenza meteo
Meteo, Ponte di Ognissanti: gli ultimi aggiornamenti
Tendenza29 Ottobre 2024
Meteo, Ponte di Ognissanti: gli ultimi aggiornamenti
Alta pressione in rinforzo sull'Italia per il Ponte di Ognissanti: nessuna pioggia, prevalenza di sole e clima molto mite per il periodo. La tendenza meteo
Meteo, Halloween e Ponte di Ognissanti con l'alta pressione: le previsioni
Tendenza28 Ottobre 2024
Meteo, Halloween e Ponte di Ognissanti con l'alta pressione: le previsioni
Stop alle piogge. Clima molto mite con valori oltre i 25 gradi ma anche rischio nebbia su alcune regioni. La tendenza meteo per Halloween e il Ponte di Ognissanti.
Mediaset

Ultimo aggiornamento Mercoledì 30 Ottobre ore 12:13

Copyright © 1999-2020 RTI S.p.A. Direzione Business Digital - P.Iva 03976881007 - Tutti i diritti riservati - Per la pubblicità Mediamond S.p.a. RTI spa, Gruppo Mediaset - Sede legale: 00187 Roma Largo del Nazareno 8 - Cap. Soc. € 500.000.007,00 int. vers. - Registro delle Imprese di Roma, C.F.06921720154