Voli aerei cancellati, ritardi, scioperi: è caos viaggi, a rischio le vacanze di milioni di italiani
Dopo due anni di pandemia si è tornati a viaggiare, ma lo scenario non è dei migliori. Solo nell'ultimo mese sono stati cancellati più di 11 mila voli, tre volte tanto rispetto a quelli di tre anni fa. Cosa sta succedendo?
Voli cancellati e annullati: a rischio le vacanze di milioni di italiani
Viaggiare è tra le esperienze più belle al mondo, ma negli ultimi mesi il settore aereo sta vivendo una vera e propria crisi causata dal gran numero di licenziamenti avvenuti nell'era del Covid. Tantissimi i voli annullati e cancellati nelle ultime settimane, ma anche i ritardi accumulati senza contare i bagagli smarriti. Le compagnie aeree sono letteralmente in tilt per le richieste e i reclami dei passeggeri smarriti.
Uno scenario davvero preoccupante a cui si aggiungono anche gli scioperi indetti in Spagna, Francia, Italia, Belgio, Portogallo dalle compagnie low cost. Una situazione destinata a peggiorare nei prossimi mesi considerando che, dati alla mano, sono a rischio 41 mila voli nei mesi di luglio, agosto e settembre coinvolgendo 7 milioni di persone.
Il taglio dei voli è stato già annunciato da Lufthansa, Swiss, Austrian Airlines, Eurowings, Air France-Klm, British Airways, easyJet, Sas. Anche oltreoceano, l'America ha tagliato del 15% l'offerta voli di compagnia di bandiera.
Del resto da settimane si registrano ritardi, cancellazioni e voli annulati in tantissimi aeroporti. Basti pensare che dal 1 aprile sono 70 mila i voli annullati, il triplo di tre anni fa.
Disagi aerei e voli: l'epicentro del problema è nel Regno Unito
11 mila voli cancellati in Europa solo nel mese di giugno. 70 mila i voli cancellati da aprile. Le compagnie aeree sono chiamate a rimborsare 453 milioni di euro solo per gli aerei cancellati nel mese di giugno che hanno fatto saltare le vacanze a 1,5 milioni di passeggeri. Willie Walsh, direttore generale dell'associazione Iata, ha precisato:
"ogni anno eroghiamo 10 miliardi di indennizzi. Penso che stavolta debbano pagare anche gli aeroporti: questi disagi non sono causati da noi".
Ma cosa sta succedendo? Il Covid-19 ha messo in ginocchio il settore aereo a causa delle restrizioni e diverse compagnie hanno licenziato personale. Con la "fine" della pandemia il numero dei passeggeri è tornato agli standard del 2019 creando però non pochi problemi per l'assenza di personale di terra e bordo delle compagnie, ma anche di catering e sicurezza privata. Tim Clark, presidente di Emirates, ha ironizzato su dove siano finiti gli ex dipendenti delle compagnie aeree: "tutti si chiedono dove siano andati i dipendenti e la risposta è sempre: “Amazon”.
La situazione è critica in tutta Europa e nel mondo ad eccezione dell'Italia come ha raccontato Pierluigi Di Palma, presidente dell’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac):
"la cassa integrazione e gli 800 milioni di euro di aiuti hanno consentito di mantenere il personale aeroportuale".
Il cuore del problema è l'Europa e in particolare il Regno Unito con gli aeroporti di Heathrow e Gatwick che han fatto registrare il 50% dei licenziamenti. Disagi e problemi anche ad Amsterdam, Francoforte, Parigi-Charles de Gaulle, Amburgo, Bruxelles. A peggiorare la situazione anche l'aumento delle tariffe che sono rincarate del 30% rispetto all'estate scorsa facendo registrare dei picchi verso la Spagna e la Grecia.
Non resta che avere pazienza, visto che per gli addetti ai lavori questo caos potrebbe terminare nei prossimi mesi, ma c'è anche chi ipotizza come fine il mese di aprile 2023.