Viaggiare in Europa nell'estate 2021: quello che c’è da sapere
Da quando è iniziata la pandemia da Sars-Cov-2, viaggiare in Italia e soprattutto in Europa è diventato molto più complicato. Tra quarantene obbligatorie, tamponi e vaccini è difficile avere le idee chiare su quello che bisogna fare per essere sicuri di non trovare sorprese durante le vacanze estive. Con il Green pass sembra tutto un po' più semplice ma, come spesso accade, ci sono parecchie eccezioni ed è bene informarsi correttamente sui regolamenti specifici dei paesi dove si intende andare.
Come funziona il Green pass europeo
Dal 1° luglio scorso è attivo in tutta l'Unione europea il Green pass, ed è possibile viaggiare in (quasi) tutto il Vecchio continente praticamente senza restrizioni. Anzitutto ecco come si ottiene questo passaporto verde. Le possibilità sono due: la prima consiste nel sottoporsi a ciclo vaccinale completo, così da ottenere il certificato entro 14 giorni dalla seconda somministrazione. In alternativa si può svolgere un tampone molecolare o antigenico nelle 48 ore precedenti, il cui esito negativo permette il rilascio del Green pass.
All'interno dei confini nazionali italiani il regolamento è diverso, in quanto è sufficiente la somministrazione di una sola dose del vaccino, ma per viaggiare in tutti i paesi dell’Unione europea e nell'area di Schengen è necessario comunque aver completato il ciclo di immunizzazione. Il Green pass contiene una serie di informazioni: ente che ha rilasciato il certificato, generalità della persona, tipologia di vaccino, dosi ricevute e relative date di iniezione. Nel caso del test per certificare la negatività, invece, viene specificata la tipologia dell’esame, con data, ora e luogo.
Il tutto è certificato attraverso un QR code, che rimanda al sistema informatizzato centrale e dunque ne impedisce la falsificazione. Il certificato viene inviato via sms oppure via email, o ancora si può visualizzare nel fascicolo sanitario elettronico. Un’altra specifica riguarda i bambini e le bambine al di sotto dei 6 anni di età: per questa categoria non c'è bisogno di alcuna certificazione verde per viaggiare. Per la fascia dai 6 ai 12 anni, che non può sottoporsi al vaccino, viene meno anche la possibilità di scegliere: l'unica opzione è certificare l’esito negativo di un tampone rapido o molecolare nelle 48 ore prima dell'utilizzo del certificato.
Il Passenger Locator Form (Plf)
Il Green pass non funziona in maniera uguale in tutti i paesi dell’Unione europea. In alcuni paesi è necessario un documento accessorio: il Passenger Locator Form (Plf in sigla). Si tratta di un certificato online fondamentale per viaggiare in paesi tra cui - in ordine alfabetico - Belgio, Cipro, Croazia, Estonia, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Malta, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Spagna.
Questo certificato è essenziale non solo per i viaggi in aereo, ma anche via mare o via terra, ossia in auto, treno, autobus o altro. Le uniche eccezioni sono Cipro, Portogallo, Slovacchia e Spagna, dove serve solo per i viaggi aerei, e poi l'Irlanda che lo richiede in aereo e in nave. Prendendo come esempio la Grecia, bisogna compilare il Plf entro la fine del giorno precedente (quindi entro le ore 23:00 italiane, per la precisione) affinché si possa partire e iniziare la vacanza.
In Italia il Plf è necessario sia per gli stranieri che entrano nei confini nazionali sia per gli italiani che ritornano dalle vacanze all’estero. Anche questo documento, proprio come il Green pass, è associato a un QR code che ne certifica l’autenticità e agevola le procedure di imbarco e i controlli sui viaggiatori. Meglio ribadire però che ci sono dettagli che cambiano quotidianamente o quasi, quindi prima di mettersi in viaggio verso un qualunque paese estero è bene informarsi su modifiche o eventuali nuove regole che vincolano gli spostamenti dei turisti.
Assicurazione sanitaria per evitare imprevisti
Pur non essendo obbligatorio, è fortemente consigliato sottoscrivere un contratto di assicurazione sanitaria prima di intraprendere un viaggio all’estero. Questo perché è possibile, nonostante tutte le precauzioni del caso, entrare in contatto con una persona che ha contratto il virus Sars-Cov-2. L'assistenza sanitaria in sé è comunque garantita in tutta Europa a prescindere dall'assicurazione, ma il problema si manifesta nel caso in cui ci si trovi costretti a prolungare la permanenza all’estero perché sottoposti a quarantena.
In questo caso, per fortuna, esistono le polizze assicurative che coprono tutta una serie di eventuali costi imprevisti. Ormai quasi tutte le compagnie assicurative mettono a disposizione pacchetti che proteggono dai rischi economici correlati alla pandemia, tra cui alberghi, biglietti dei mezzi di trasporto da riacquistare, penali collegate al lavoro e così via. In tutti i casi è comunque bene leggere attentamente il regolamento di ciascuna specifica proposta assicurativa, e accertarsi che non ci siano clausole che potrebbero fare saltare la polizza, come la presenza di una malattia precedente all'inizio della vacanza.