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Vaccinarsi in vacanza: le regole di ogni regione

Ecco in quali regioni è possibile fare la seconda dose di vaccino anche in ferie
Viaggi21 Luglio 2021 - ore 08:15 - Redatto da Redazione Meteo.it
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(foto: Unsplash)

Fino a qualche settimana fa sembrava molto difficile poter pensare di essere vaccinati fuori dalla propria regione. Oggi, forse per i timori relativi alla nuova variante delta e all'aumento dei contagi, le regioni si stanno invece mobilitando per offrire questo servizio, con l'obiettivo di proseguire a pieno regime con la campagna vaccinale senza in alcun modo danneggiare il turismo o subire rallentamenti causa ferie.

Ma non è così facile come sembra: ogni regione, infatti, ha regole differenti, ed è necessario informarsi bene prima di procedere con la prenotazione della dose di vaccino. Inoltre, questa possibilità non è presente ovunque sulla nostra penisola, e se da un lato ci sono casi virtuosi che già da inizio luglio sono perfettamente operativi, dall'altro ci sono alcune regioni in cui si attende ancora il via libera definitivo nonostante l'estate sia già nel vivo.

Tanti ritardi e poche uniformità a livello nazionale

In Italia la campagna vaccinale continua spedita, e da qualche giorno più del 50% della popolazione sopra i 12 anni ha completato il ciclo vaccinale, con un numero di dosi totali somministrate superiore a 61 milioni. La somministrazione della seconda dose durante le vacanze fuori regione è un modo per favorire ulteriormente il processo di copertura di massa.  Si è parlato di questo processo come reciprocità vaccinale interregionale, e al di là del nome pomposo consiste nella possibilità di ricevere il vaccino contro il Covid-19 al di fuori dei confini della propria regione.

(foto: Unsplash)

Già da tempo si parla di come rendere perfettamente efficiente questo sistema in tutto il nostro paese, ma nella realtà ci sono stati numerosi annunci di ritardi, problematiche burocratiche, ritardi nella consegna delle dosi e difficoltà nella gestione dei vari casi specifici. Insomma, le differenze geografiche non mancano ed è necessario fare un po’ di chiarezza per capire dove e come sia possibile fare il richiamo in vacanza.

La Lombardia come punto di riferimento nazionale

Anche se in ordine cronologico non è stata la prima regione a inaugurare il vaccino durante le vacanze, l'introduzione ufficiale del servizio in Lombardia rappresenta un punto di riferimento per l'intera penisola. Il sistema di reciprocità vaccinale interregionale è attivo nella regione dal 16 luglio e questo permette ai turisti che trascorrono almeno 15 giorni all’interno della regione, e che hanno ricevuto la prima dose, di potere procedere al richiamo e completare il ciclo vaccinale. Il procedimento per la prenotazione della seconda dose, adottato in maniera simile in tante altre regioni, prevede l’accesso alla piattaforma regionale e da quel momento entro 24-48 ore sarà possibile procedere con la prenotazione vera e propria. Sarà ovviamente necessario indicare il tipo di vaccino ricevuto come prima dose e la data esatta dell'iniezione.

A seconda del tipo di vaccino, verranno forniti una serie di appuntamenti disponibili, rispettando il range temporale tra le due dosi come indicato dalle autorità responsabili. Una volta avvenuta la somministrazione, verrà inviato alla regione di residenza il certificato del completamento del ciclo vaccinale, al fine della corretta emissione del Green pass.

Piemonte e Liguria le regioni più rapide

Le regioni che hanno fatto da apripista al meccanismo sono state Piemonte e Liguria, con un accordo specifico che lega i due territori limitrofi. Già da tre settimane, precisamente dal 1° luglio, hanno permesso ai residenti in vacanza nell’altra regione di prenotare la seconda dose e di procedere in tempi brevi alla sua somministrazione direttamente dal luogo di villeggiatura, senza dovere interrompere o rimandare la loro vacanza.

(foto: Geralt/Pixabay)

A ogni persona viene assegnata una data il più vicino possibile a quella già prevista per il richiamo, in modo tale da completare il ciclo vaccinale rispettando le modalità e i tempi indicati dalle autorità competenti. L'unico vincolo è di fermarsi nei luoghi di vacanza per un tempo minimo di 14 giorni. Già nella prima settimana oltre 2mila persone, tra liguri e piemontesi, hanno sfruttato questo accordo ad hoc per completare la vaccinazione.

Cosa succede nelle altre regioni

La questione più complessa da gestire, in generale per tutti i territori, riguarda il tempo di permanenza nella regione della vacanza. Per esempio, anche la Valle d’Aosta ha aperto questa possibilità ai turisti provenienti da tutta Italia, ma solo se restano per almeno 30 giorni, tempo decisamente elevato contando che di norma il soggiorno in vacanza dura molto meno. Leggermente più permissive sono le regole in Puglia, dove bastano 3 settimane di permanenza, mentre in Abruzzo e Trentino si scende ulteriormente e si arriva a 15 giorni, aprendo la possibilità a tanti turisti di sfruttare davvero l'occasione.

(foto: Pexels/Pixabay)

Il limite di permanenza invece è assente nelle Marche, dove non serve neppure la prenotazione ma basta recarsi nei punti vaccinali previsti dalla regione per ricevere la somministrazione della seconda dose. Sulla stessa lunghezza d’onda anche la Sicilia e la Calabria. In quest’ultima, però, permangono ancora alcune incertezze sull’effettiva funzionalità del sistema di pre-adesione su cui si basa l’intero servizio.

Insomma, da nord a sud ci si sta organizzando per la vaccinazione ai turisti, anche se in alcuni casi rimangono delle perplessità sulla reale fattibilità dell'operazione. Per esempio è il caso di Sardegna ed Emilia-Romagna, dove si è deciso di attendere rassicurazioni sul preciso numero di dosi in arrivo durante l'estate prima di aprire la possibilità del richiamo ai turisti.

Nel Lazio, dopo qualche titubanza iniziale, è stato creato un modulo ad hoc che permette la somministrazione della seconda dose dopo aver fatto la prima all'estero o in un'altra regione. E rimane ancora in stand-by la Campania, che lamenta una carenza di dosi per il periodo estivo. La stessa politica è stata adottata anche in Molise, Friuli-Venezia-Giulia e in Toscana, mentre il Veneto aspetta l'inizio di agosto per offrire il servizio. Dalle informazioni è evidente come la situazione sia in continua evoluzione, e che continueranno a susseguirsi cambiamenti significativi nelle varie regioni: meglio, dunque, informarsi bene per il proprio caso specifico e restare aggiornati.

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