Virus "zombie" di 50mila anni fa risvegliati dalla crisi climatica e potenzialmente pericolosi
Non solo surriscaldamento globale, siccità e scioglimento dei ghiacciai, la crisi climatica porta anche altri problemi come il risveglio di antichi virus.
Risvegliato un virus "zombie" di 50mila anni fa
La crisi climatica è una piaga con cui ogni giorno combattiamo ma che diventa sempre più grave e difficile da affrontare. Oltre ai problemi già noti da essa causati - come il surriscaldamento globale e la siccità - ora emergono dei nuovi preoccupati effetti provocati dal cambiamento climatico: il risveglio di antichi virus che consideravamo estinti. È recente infatti la scoperta da parte di un team di ricerca internazionale - costituito dall'Istituto zoologico dell'Accademia Russa delle scienze di San Pietroburgo, del Centro Helmholtz per la ricerca polare e marina di Potsdam in Germania e da altri istituti - di una serie di virus definiti "zombie" vecchi tra i 27mila e i 50mila anni che per lungo tempo erano rimasti innocui e ora tornano a far paura.
Ma come si spiega il risveglio di questi virus e cosa c'entra la crisi climatica? Il team di ricerca - guidato dal professor Jean-Michel Claverie dell'Istituto di Microbiologia, Bioenergia e Biotecnologia dell'Università di Aix-Marsiglia - ha esaminato i virus estratti dal permafrost e provenienti in origine da carcasse di animali preistorici e da altri campioni biologici emersi dal fiume Lena e dalla Kamchatka. Che cos'è il permafrost? Non è altro che lo strato di ghiaccio perenne siberiano, che avvolge il 20% della superficie terrestre ma che ora - a causa dei cambiamenti climatici - si sta sciogliendo rilasciando materiali organici congelati fino a un milione di anni fa, tra cui questi virus.
Come mai sarebbero pericolosi? Perché i nostri sistemi immunitari potrebbero non essere preparati alle caratteristiche di questi corpi a noi estranei, col rischio di provocare nuove epidemie difficili da arginare. In totale sono state risvegliate ben 13 specie di virus "zombie" che erano congelate dalla preistoria. Nel dettaglio appartengono a gruppi tassonomici chiamati Megavirus, Pacmanvirus, Pandoravirus, Cedratvirus e Pithovirus, che si ritroverebbero oggi a vivere in un mondo profondamente cambiato da quello che appartiene loro ma che restano comunque potenzialmente pericolosi per l'uomo.