L’Ue vuole vietare le batterie non ricaricabili
Le pile tradizionali, quelle che una volta esaurite finiscono nei rifiuti elettronici, sono destinate a scomparire secondo una proposta europea. Tra gli obiettivi Ue per l'ecosostenibilità infatti c'è anche quello che prevede l'utilizzo esclusivo di pile ricaricabili.
Unione europea verso la neutralità climatica: il progetto Green deal
Il progetto Green deal è il patto verde con cui la Commissione europea intende promuovere comportamenti e atteggiamenti rivolti verso una maggiore tutela dell'ecosistema e della biodiversità. La strategia Ue prevede il raggiungimento della neutralità climatica antro il 2050 attraverso un percorso che interessa diversi settori strategici.
Gli interventi messi in campo e programmati prevedono nuove regolamentazioni su clima, ambiente, trasporti, industria, agricoltura ed energia. Tra i comportamenti da adottare per raggiungere l'obiettivo Green deal c'è quello che passa attraverso i dispositivi elettronici.
Batterie ricaricabili e caricabatterie universale per un mondo più green
Il pacchetto di norme varato dall'Unione europea promette una piccola rivoluzione nel settore dei device e delle batterie.
Secondo le stime la produzione europea di rifiuti elettronici ammonta a circa 1,9 milioni di tonnellate ogni anno. Le pile agli ioni di litio, una volta utilizzate, finiscono infatti nei rifiuti, dando origine a costi altissimi per il riciclaggio. L'alternativa è rappresentata dalle batterie ricaricabili, ma sebbene queste siano già presenti da diversi anni sul mercato, il loro impiego è ancora oggi troppo basso.
La Commissione europea non solo ha previsto uno scenario futuro in cui le batterie ricaricabili prenderanno il posto di quelle tradizionali, ma è anche intervenuta per far sì che un solo caricabatterie possa soddisfare le esigenze dei vari apparecchi che ogni soggetto possiede. Un risparmio economico importante per le famiglie, che non dovranno quindi più acquistare un cavo per ogni periferica, ma anche e soprattutto un intervento fondamentale in quel percorso verso un mondo più green.
Le nuove batterie, più efficienti e facili da smaltire, rappresentano un grande passo che interessa tutte le aziende del settore legato all'elettronica. Il passaggio dalle pile tradizionali alle batterie ricaricabili e sostituibili non interessa solo i produttori di piccoli apparecchi elettronici ma anche la green mobility. Pure i veicoli elettrici infatti dovranno avere in dotazione batterie catalogate secondo una nuova tassonomia.
Proposta Ue, cosa cambia?
Ecco un riepilogo della proposta europea che, se approvata, porterà un sostanziale cambiamento nel mondo dell'elettronica di consumo. La manovra, votata per la prima volta il 10 febbraio, prevede:
- etichettatura chiara e visibile per tutte le batterie non ricaricabili, che dovranno comunque scomparire gradualmente fino ad arrivare, entro il 2027, ad apparecchi alimentati esclusivamente da batterie ricaricabili di buona qualità e in grado di garantire un numero minimo di ricariche;
- nuove regole legate alla produzione delle batterie, che dovranno essere realizzate con una percentuale minima di materiali riciclati entro il 2030 (percentuale che poi salirà ulteriormente entro il 2035);
- obbligo di inserimento di batterie all'interno dei vari dispositivi che possano essere facilmente sostituite dall'utente;
- reperibilità delle batterie di ricambio per ogni prodotto fino a 10 anni dalla sua immissione sul mercato.