Moria di uccelli marini, le ondate di calore e surriscaldamento delle acque hanno un impatto devastante
Il riscaldamento degli oceani ha un impatto terribile sulla fauna marina, causando ogni anno migliaia di vittime tra cormorani, pulcinelle di mare e altre specie si uccelli marini. I dati contenuti in un recente studio dimostrano che il riscaldamento degli oceani ha un impatto terribile sugli uccelli marini con morie di massa a seguito di ondate di calore.
Uccelli marini stremati dalle ondate di calore
Un recente studio condotto dall’Università di Washington e pubblicato sulla rivista Marine Ecology Progress Series dimostra come l’avifauna marina del Pacifico nord-orientale e dell’Alaska sia vittima di una strage silenziosa, dovuta alla variabilità del clima oceanico.
Ogni anno le spiagge del Nuovo Continente, lungo le coste che dall’Alaska portano fino alla California centrale, sono "teatro" di questa strage che colpisce principalmente urie, berte e pulcinelle di mare. I dati raccolti dagli studiosi evidenziano significativi eventi di mortalità registrati tra 1-6 e 10-16 mesi, dopo tre prolungate ondate di calore marino nell’ecosistema marino californiano.
Massiccia moria uccelli marini, per gli scienziati "drammatico effetto ritardato"
I dati di monitoraggio degli uccelli spiaggiati dal 1993 al 2021 hanno evidenziato che - nel quinquennio 2014/2019 - si è verificata una delle peggiori stragi della storia. Timothy Jones - principale autore dello studio - nel commentare i dati allarmanti emersi, ha ribadito che si tratta di eventi ancor più gravi di una tempesta catastrofica.
Questo tipo di massiccia moria può essere paragonato a una tempesta catastrofica che di solito ci aspetteremmo una volta ogni decennio; accadono, causando danni ingenti, ma di solito c’è abbastanza tempo perché le aree si riprendano
Questa volta però i dati sembrano mostrare uno scenario diverso. Solamente nel quinquennio 2014/2019 si sono registrati 5 eventi di mortalità di massa. Per i ricercatori si tratta di un "drammatico effetto ritardato". Gli uccelli marini muoiono per diverse cause, anche se tutte connesse - direttamente o indirettamente - al riscaldamento delle acque. Tra le principali cause di morte ci sono la diffusione delle malattie e lo stravolgimento della rete trofica e dei processi ecologici, con una difficoltà sempre maggiore per gli uccelli di procurarsi il cibo.
Il nuovo oceano che ci aspetta è sicuramente molto più povero di uccelli marini - ha fatto notare Julia Parrish, coautrice dello studio - che nel commentare i risultati emersi ha dichiarato
Con questa intensità di riscaldamento, come l’incombente El Niño nel Pacifico o l’attuale ondata di caldo marino nel Nord Atlantico, ci troviamo di fronte a un nuovo oceano. Uno con meno uccelli. Un oceano più caldo e certamente un oceano improvvisamente più caldo come accade durante un El Niño o durante un’ondata di caldo marino, provocherà la morte da centinaia di migliaia a milioni di uccelli marini entro uno o 6 mesi dall’aumento della temperatura
L'allarme degli scienziati riguarda anche il Mediterraneo, che non è certo esente dalle ondate di calore causate dal cambiamento climatico, come dimostrano i valori tropicali ormai raggiunti dalle acque dei nostri mari.