Il turismo è destagionalizzato: cambiano durata, numeri, periodo e mete delle vacanze
Pasqua si avvicina, ma gli italiani pronti a partire per le vacanze sembrano essere meno del solito. Nonostante la possibilità - vista la riduzione delle restrizioni anti Covid-19 - di viaggiare e di spostarsi quasi liberamente, secondo i sondaggi condotti dall'osservatorio di Confcommercio e Confturismo sarebbero solamente 8 milioni le persone che sono intenzionate a partire. La metà non ha ancora confermato le prenotazioni.
Sono i segni, secondo gli esperti, di un turismo sempre meno stagionale, che va oltre i classici canoni temporali e predilige le cosiddette vacanze "short", anche nei normali weekend di primavera. Dopo un’intensa settimana di lavoro, insomma, l'idea è di staccare per due giorni dalla routine quotidiana, per avventurarsi tra le montagne, visitare una città storica o semplicemente godersi un po’ di relax fuori dal caos cittadino. Un trend a cui anche tutti i lavoratori e gli operatori del settore turistico devono abituarsi e adattarsi.
Vacanze breve e in tutte le stagioni
Secondo il già citato osservatorio, emerge una riduzione dei consumi delle famiglie italiane per il turismo: è l’effetto combinato della pandemia, del rincaro bollette e dell’aumento generalizzato dei prezzi che impedisce a molte persone di prenotare e organizzare vacanze come in passato. Infatti, si prevede che 8 persone su 10 non partiranno per le lunghe vacanze estive o ridurranno comunque la durata delle ferie.
Se da un lato le lunghe vacanze estive sono meno frequenti, dall’altro nel corso dell’anno sono sempre di più le persone che si concedono qualche giorno di riposo anche nei momenti meno tipici. Si tratta della destagionalizzazione del turismo, un fenomeno sempre più frequente in Italia e che sta portando a riorganizzare nel profondo le regole del settore.
A differenza delle vacanze a luglio e agosto, negli altri periodi dell’anno è possibile sfruttare qualche offerta last minute per fare viaggi low cost. Le occasioni possono essere davvero tante: visitare città, immergersi per qualche giorno nella natura, raggiungere località marittime, noleggiare un camper o una roulotte per spostarsi in totale libertà, eccetera.
Insomma, un modo di concepire le vacanze che impone anche ad albergatori e ristoratori di aggiornarsi, creando un nuovo modello di business che proponga alle persone tante offerte valide anche nei cosiddetti periodi di bassa stagione.
Un report di World Capital ha prodotto una classifica dei paesi turistici con il più alto livello di destagionalizzazione. Al primo posto per la percentuale di flusso turistico fuori stagione si trova Malta, seguita dalla Spagna e dalla Francia. L’Italia è solo sesta, nonostante un clima più che gradevole per la maggior parte dei mesi dell’anno: è un trend in cui possiamo farci valere nel contesto internazionale di più rispetto a quanto si sia fatto finora.