Tradizioni di Natale nel mondo, ecco le più bizzarre e curiose
Natale è una ricorrenza festeggiata in molti Paesi nel mondo, anche se con tradizioni diverse. Tutti siamo abituati a vedere le case adornate di addobbi, alberi decorati, luci e palline colorate, ma non è ovunque così. Oggi vi sveliamo alcune abitudini e usanze davvero bizzarre con cui viene festeggiato il Natale in altre parti della Terra che vi stupiranno.
Natale in Repubblica Ceca, tra barchette di noci e scarpe volanti
Se in occasione delle vacanze di Natale avete scelto di fare un viaggio in Repubblica Ceca non spaventatevi se vedete "volare le scarpe". La tradizione vuole che - la vigilia di Natale - le donne single si mettano con le spalle rivolte verso la porta di casa e gettino all'indietro una scarpa. Se questa atterra con la punta rivolta verso la casa, nell'anno che verrà troveranno l'amore, mentre in caso contrario molto probabilmente la vigilia successiva saranno ancora lì, a lanciare scarpe.
Oltre alle scarpe volanti c'è un'altra tradizione che in Repubblica Ceca è associata a questo periodo dell'anno. Per capire chi vivrà più a lungo, i Cechi fanno una sorta di gara, mettendo delle candele di cera su barchette realizzate con il guscio di mezza noce. Il proprietario della barca che contiene la candela che si spegne per ultima sarà quello che vivrà di più.
In Ucraina c'è l'albero di Natale con la ragnatela
In Ucraina la religione più diffusa è quella ortodossa e, seguendo il calendario giuliano, il Natale viene festeggiato il 7 gennaio. In quest'occasione gli alberi vengono decorati con palline, decorazioni e luci - proprio come da noi - ma una volta terminato il lavoro gli ucraini lo ricoprono con una ragnatela.
La leggenda dello Yalynka - questo è il nome dell'albero di Natale ucraino - fa riferimento a una povera vedova che, non avendo i soldi per comprare gli addobbi e volendo fare felici i suoi figli piccoli, decorò l'albero usando noci e frutti. Nella notte - mentre tutti dormivano - un gruppo di ragni formò un’enorme ragnatela che ricoprì tutto l’albero. La mattina successiva, sotto il primo raggio di sole, la ragnatela si trasformò in tanti fili d’oro e d’argento.
Natale in Russia con Ded Moroz
Abiti blu al posto dei più tradizionali vestiti rossi e tre cavalli che sostituiscono la slitta e le renne, Ded Moroz è il Babbo Natale russo che arriva carico di doni per i più piccoli. Al contrario del nostro paffutello omino vestito di rosso, Ded Moroz non si cala dal caminetto ma suona il campanello delle case, e i bambini dopo avergli aperto la porta devono cantare per evitare di essere trasformati in blocchi di ghiaccio dal suo bastone. Ded Moroz - tradotto dal russo - significa "nonno gelo" o "nonno delle nevi", e proprio come da noi è un po' amato e un po' temuto dai bambini.
In Serbia i bambini "sequestrano" i genitori
La tradizione serba vuole che - due domeniche prima del 25 dicembre - i bambini debbano rapire la loro mamma e legarla a una sedia, chiedendole dei regali in cambio della libertà. La stessa cosa viene fatta con il padre. Ecco spiegato il motivo per cui sono proprio i bambini serbi a ricevere per primi i regali di Natale!
Krampus semina il terrore tra i bambini in Austria
Se i bambini buoni in Austria possono aspirare ai doni di Babbo Natale, proprio come da noi, quelli più cattivelli temono di finire nel sacco di Krampus. Conosciuto anche come il diavolo di Natale, questo spaventoso demone vaga per le strade portando tra le mani un sacco nel quale mette i bambini che si sono comportati male. Inevitabilmente questa tradizione trasforma il sonno di molti ragazzi in incubi, e per rendere ancora più agitate le loro notti ci sono moltissimi adulti che si divertono - in questo periodo - a vestirsi da Krampus per spaventarli.
La festa di Genna in Etiopia
In Etiopia, come in Ucraina, viene ancora utilizzato il calendario giuliano, per cui anche qui il Natale si festeggia il 7 gennaio. Il giorno della vigilia gli abitanti digiunano fino all'alba, per preparare corpo e mente alla celebrazione di Genna.
La festa inizia alle 4.00 del mattino in chiesa e per andare a messa le persone si vestono di bianco o indossano un abito tradizionale chiamato shamma, che è formato da un tessuto di cotone bianco con strisce dai colori vivaci alle estremità indossato come un mantello. Dopo la messa viene interrotto il digiuno e si mangia il doro wat accompagnato da injera e tej, un vino locale a base di miele.
In Etiopia si racconta che - alla notizia della nascita di Gesù - i pastori fossero così felici che iniziarono a giocare con dei bastoni. Per questo motivo nel pomeriggio si gioca a Yágenna Chewata, un gioco molto simile all’hockey. Anche se i regali non sono così diffusi come in Europa, i bambini possono ricevere da Yágena Abãt (Babbo Natale) dei vestiti nuovi.