Terremoto sul Vesuvio, le parole degli esperti dell'INGV: "Evento molto raro"
E' tornato a far paura il Vesuvio, il vulcano in posizione dominante rispetto al golfo di Napoli. Lo scorso 11 marzo una scossa di terremoto di magnitudo 3.0 ha fatto tremare buona parte della città di Napoli e provincia, ma fortunatamente non si sono registrati danni né a cose né alle persone. Tanta paura tra i cittadini anche se gli esperti dell'INGV rassicurano: "Caso raro e isolato".
Terremoto a Napoli, scossa di magnitudo 3.0 alle falde del Vesuvio: c'è da preoccuparsi?
Il Vulcano, lo strato-vulcano che regala uno splendido scenario al golfo di Napoli è tornato a tremare. Nella giornata di lunedì 11 marzo è stata registrata alle falde del Vesuvio, nei pressi di Pollena Trocchia, una scossa di terremoto di magnitudo 3.0 che si è avvertita in tutta la città di Napoli e provincia.
Tanta la paura da parte dei cittadini considerando che il Vesuvio è uno dei due vulcani attivi dell'Europa continentale nonché uno dei più studiati e pericolosi al mondo a causa dell'elevata popolazione delle zone circostanti e delle sue caratteristiche esplosive. Non c'è da preoccuparsi o temere considerando le spiegazioni e le rassicurazioni pervenute dagli esperti dell'Istituto nazionale di vulcanologia (INGV) che hanno sottolineato "evento raro e isolato", aggiungendo che non ci sarebbe "nessun rapporto diretto con i Campi Flegrei". Il livello di allerta resta verde.
I tecnici dell'INGV hanno spiegato: "E' un caso isolato e può verificarsi al di fuori dell’asse del cratere, a profondità maggiori". Non solo, gli studiosi hanno sottolineato: "Non vi è alcun collegamento con quanto accade nei Campi Flegrei, nessun rapporto diretto".
Terremoto sul Vesuvio, le rassicurazioni dell'INGV
La scossa di terremoto registrata sul Vesuvio ha fatto scattare la paura tra i cittadini della Campania e in particolare della zona di Napoli e limitrofe considerando le caratteristiche esplosive del vulcano. A distanza di pochi giorni dall'evento sismico, l'INGV ha rassicurato tutti dicendo: "Eventi sismici come quello verificatosi nella serata dell’11 marzo 2024, sono molto più rari e rappresentano in genere casi isolati che, a differenza di quelli più comuni, possono verificarsi al di fuori dell’asse craterico e a profondità maggiori, probabilmente correlati alla parziale e locale riattivazione di faglie che interessano il basamento dell’edificio vulcanico".
Gli esperti dell'INGV hanno spiegato nel comunicato che "Il Vesuvio è un vulcano attivo e, come tutti i vulcani attivi, ha la sua sismicità caratteristica, connessa con la normale evoluzione del vulcano in un periodo di quiescenza come quello attuale. La sismicità del Vesuvio sarebbe totalmente indipendente da quella in atto ai Campi Flegrei, che è legata ad una dinamica differente. Al Vesuvio attualmente si registrano centinaia di eventi sismici, generalmente di magnitudo molto bassa e non avvertiti dalla popolazione, a cui periodicamente si intercalano eventi di energia maggiore, come quello che si è verificato nel mese di marzo dello scorso anno, che ha raggiunto la magnitudo di 2.8. Il terremoto più forte registrato in area vesuviana, dal 1944 ad oggi, è quello occorso nel 1999, che fu di magnitudo 3.6".
Infine hanno concluso: "In quanto eventi isolati, questi terremoti non danno particolari informazioni sull’attività del vulcano ma, naturalmente, tutti i sistemi di sorveglianza dell’Ingv, che monitorano tutti i parametri fisici e chimici che caratterizzano il Vesuvio, sono costantemente attivi per evidenziare tempestivamente qualsiasi variazione che possa dare indicazioni sullo stato del sistema vulcanico. A oggi la rete multi parametrica di monitoraggio del Vesuvio dell’Ingv Osservatorio Vesuviano non ha registrato anomalie riconducibili a variazioni nello stato dinamico del vulcano e pertanto il livello di allerta vigente è verde".