Terremoto Marocco, scossa di magnitudo 6.8 nella notte vicino a Marrakech
Forte scossa di terremoto stanotte in Marocco. Pochi minuti dopo la mezzanotte la terra ha tremato per oltre 30 secondi nell'area tra Marrakech e Agadir. Nel bilancio ufficiale fornito dal ministero dell'Interno marocchino parla di almeno 632 morti e oltre 300 feriti, ma con tutta probabilità è un conto destinato ad aggravarsi di ora in ora.
Terremoto nella notte in Marocco, blackout a Marrakech
Due forti scosse di terremoto hanno fatto tremare stanotte il Marocco. La prima - la più devastante - è stata registrata dai sismografi 11 minuti dopo la mezzanotte ora italiana. L'epicentro del sisma è stato individuato ai piedi dell'Atlante - nella provincia di Al Haouz - a circa 70 km da Marrakech, a una profondità di 18.5 km, in un'area montuosa poco popolata. Si tratta di una zona molto povera, con case costruite in paglia, fango e sassi molto fragili.
Gli effetti del sisma si sono sentiti lungo tutta la dorsale dell'Atlante, a Merzouga, una delle porte del deserto, Taroudant, Essaouira e Agadir e dall'altro versante della catena montuosa a Casablanca, fino a Rabat. Si segnalano danni nella kasbah di Marrakech e crolli di abitazioni nella zona a nord est. Il movimento ondulatorio è durato circa 30 secondi. A Marrakech è andata via la luce e in migliaia si sono riversati per le strade della città nuova di Marrakech e nei vicoli della medina, in preda al panico. La scossa è stata avvertita distintamente anche a Rabat, molto più a nord dell'epicentro.
Il centralino dell'ambasciata italiana a Rabat ha ricevuto numerose chiamate da parte di turisti che chiedono di poter rientrare a casa. Al momento gli aeroporti sono chiusi e riapriranno sabato mattina.
Il terremoto in Marocco di stanotte è stato il più forte registrato dal 1960, quando una scossa magnitudo 5.8 causò migliaia di morti nella zona intorno ad Agadir, distruggendo quasi completamente la città che si affaccia sull'Atlantico.
Terremoto nella notte in Marocco, più di 600 morti
Le vittime accertate - come riferito dal Ministero dell'Interno - sono almeno 632 e i feriti oltre 300. Un bilancio che però è inevitabilmente destinato a salire, perché ci sono ancora centinaia di persone disperse e famiglie irraggiungibili nei villaggi.
Le autorità stanno lavorando per liberare le strade e consentire il passaggio delle ambulanze e degli aiuti alle popolazioni colpite, ma le grandi distanze tra i villaggi di montagna rendono difficili i soccorsi.