Terremoto Marche, l'Ingv pubblica un incredibile filmato sulla propagazione dell'onda sismica - Video
Dopo il terremoto nelle Marche, l'Ingv - l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - ha pubblicato un incredibile filmato realizzato proprio per spiegare come si è propagata l'onda sismica.
Terremoto Marche: ecco come si è propagata l'onda sismica
L' incredibile filmato dell'Ingv mostra nel dettaglio, per spiegare a tutti, anche a chi non è un tecnico, la propagazione dell'onda sismica. Nell'animazione viene evidenziata cioè la propagazione sulla superficie terrestre delle onde sismiche generate dal terremoto avvenuto alle 7:07 - ore italiane - di mercoledì 9 novembre 2022. Si parte da un quesito. Quale? Come ha fatto tale scossa, quella più forte e di magnitudo 5.5 -che ha avuto epicentro a largo della costa marchigiana pesarese - ad essere avvertita in tutto il Centro - Nord? Ecco il video.
Dalla visione di questo video riusciamo tutti a farci un’idea di cosa è effettivamente successo. L'Ingv ha infatti ben distinti, con colori differenti, le onde che vanno verso il basso (di colore blu) rispetto a quelle che vanno verso l’alto (di colore rosso). A cambiare, inoltre, è l’intensità del colore. Oltre a questo è bene specificare come ogni secondo dell'animazione corrisponde a un secondo in tempo reale.
Cosa si evince dall'animazione? In primis che vi è sicuramente una distribuzione disomogenea e che punti equidistanti dall’epicentro non subiscono lo stesso tipo di sollecitazione a causa di alcune condizioni specifiche legate a diversi fattori come: topografia e tipo di suolo. Sono questi ultimi che influenzano significativamente la propagazione.
Le parole di Doglioni: terremoto più forte dal 1930
In aggiunta alle immagini, sono poi giunte le parole del Presidente dell'Ingv ovvero Carlo Doglioni che ha sottolineato come la prima scossa di terremoto nelle Marche sia stata la più forte mai registrata nella costa settentrionale marchigiana da quella del 1930. Novantadue anni fa, infatti, ce ne fu una del 5.8 vicino a Senigallia. Sempre secondo Doglioni il terremoto è dipeso dal "fronte della catena appenninica sepolta sotto al mare Adriatico che si sta accorciando tra i 2 e 4 millimetri all’anno". Il presidente ha poi aggiunto che: "tale attività permette alla crosta adriatica di scendere sotto quella appenninica attraverso un fenomeno noto come subduzione".