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Stufa a pellet, l’allerta degli esperti d’asma: quali sono i rischi

Gli esperti mettono in guardia "dalle stufe a pellet vecchie e mal utilizzate con prodotti non certificati" e dalla "scarsa areazione degli ambienti" per non disperdere il calore
Sostenibilità19 Ottobre 2022 - ore 13:20 - Redatto da Redazione Meteo.it
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In molti, vista la crisi energetica e il costo delle bollette alle stelle, hanno pensato di rivolgersi alle stufe a pellet o a legna per risparmiare. Una soluzione che potrebbe in effetti rivelarsi meno cara per il portafoglio, ma a farne le spese potrebbe rischiare di essere la salute respiratoria. A dirlo, secondo quanto riporta l’Ansa, sono gli esperti della Società italiana di allergologia asma e immunologia clinica che, in vista dell'inverno, mettono in guardia "dalle stufe a pellet vecchie e mal utilizzate con prodotti non certificati" e dalla "scarsa areazione degli ambienti" per non disperdere il calore, che può favorire la concentrazione di acari e allergeni.

L’allerta degli esperti d’asma

"Se le stufe sono molto vecchie e i prodotti di scarto" del legno che vengono bruciati "non sono certificati, i fumi del pellet sono tra i peggiori inquinanti in circolazione", ha spiegato il presidente della Siaaic, Gianenrico Senna, dal XXXIV Congresso nazionale della Siaaic. "Le stufe a pellet, infatti, sono una fonte di combustione che da sola contribuisce alla emissione della metà delle polveri sottili derivanti dalla combustione domestica della biomassa legnosa".

Cosa fare per non danneggiare le vie respiratorie

Esistono delle accortezze per evitare di irritare le mucose e danneggiare le vie respiratorie: “Utilizzare impianti non troppo datati ed evitare prodotti di scarto non certificati, soprattutto cilindri in pellet superiori ai 7-8 millimetri ottenuti con troppa segatura e anche con troppi additivi e sostanze chimiche”, ha spiegato Senna. I rischi potrebbero poi arrivare anche dalla scarsa areazione della casa per trattenere il calore: “Non arieggiare adeguatamente gli ambienti favorisce la concentrazione di acari e di altri allergeni che possono danneggiare l'epitelio delle prime vie respiratorie, irritando le mucose e rendendole più aggredibili da virus e batteri”, ha detto Giorgio Walter Canonica, membro del comitato scientifico del Congresso Siaaic.

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