“Stop alle perdite di metano”. Obiettivi impossibili sul riscaldamento globale (almeno) senza una pulizia
L’industria globale dei combustibili deve farlo subito o sarà proprio impossibile raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti sul clima. Cosa? “Pulire” e rendere efficiente la sua produzione bloccando almeno le fuoriuscite di metano.
A lanciare l’allarme, come riporta il quotidiano britannico The Guardian, è l’Agenzia internazionale dell’energia (Iea). Le fuoriuscite di metano da miniere di metano e impianti di gas e petrolio sono infatti la più grande fonte di emissioni di questo gas, responsabile con l’effetto serra del 30% dell’aumento delle temperature secondo i dati di un report Iea appena pubblicato.
Circa 170 miliardi di metri cubici di metano sono stati emessi così l’anno scorso, più di tutta la produzione di gas naturale del Qatar (uno dei suoi maggiori produttori mondiali). Per eliminare le perdite basterebbe applicare le “best practice” di efficienza come in Norvegia, migliorative anche di cento volte.
Perdite di gas, chi inquina di più
Tra chi le ha meno efficienti ci sono Turkmenistan, Venezuela e Kazakhstan. In totale, gli Stati Uniti sono primi per emissioni di metano dall’estrazione di gas e petrolio, la Cina dalle miniere di carbone. La Russia ha livelli in generale altissimi di fuoriuscite di metano
La spesa richiesta per “pulire” le operazioni dalle perdite e garantirci la possibilità di raggiungere gli obiettivi climatici ammonta al 5% degli immensi guadagni annui dell’industria del petrolio e del gas, sostiene il report Iea. Che evidenzia in maniera chiarissima come, se servono certo i comportamenti individuali nella lotta al cambiamento climatico, ci sono fattori più grandi che incidono in maniera enorme e a volte anche inaspettata.