Squali nel Mediterraneo: oltre la metà delle specie rischia l'estinzione per colpa dell'uomo
Nell’immaginario comune gli squali sono dipinti come animali feroci, ma le cose non stanno così, la vera minaccia per loro è l'uomo con i suoi comportamenti. Il 14 luglio, in occasione della Shark Awareness Day, è stato ricordato che la vera minaccia per questa specie sono gli esseri umani. Con l’inquinamento dei mari, la pesca e la crudele pratica dello shark finning, viene ogni giorno messa a repentaglio la loro vita.
Squali a rischio estinzione nel Mediterraneo per colpa dell'uomo
Esistono circa 500 specie di squali, di cui 47 vivono nel Mediterraneo. Fra queste: la verdesca, lo squalo bianco e lo squalo martello. Per questi animali, sopravvivere sta diventando molto difficile. Più della metà delle specie che vivono nel Mediterraneo, rischia l’estinzione. Si tratta della percentuale più alta rispetto al resto dei mari.
Una pessima notizia dunque, visto che gli squali sono all’apice della catena alimentare e grazie a loro dipende il benessere di molte altre specie e degli ecosistemi marini. Come le razze, gli squali sono indicatori della salute dei mari e non tutti sanno che sono ottimi alleati contro la crisi climatica.
Le principali minacce per gli squali
Anche nel Mediterraneo, gli squali finiscono per essere catturati illegalmente. Non è raro trovare carne di squali sui banchi delle pescherie anche in Italia. Le pinne di squalo vengono utilizzate per preparare piatti tipici asiatici. Ogni anno vengano esportate dall’UE circa 3.500 tonnellate di pinne, per un valore di 52 milioni di euro. Per mettere fine a questo traffico lo scorso anno è stato lanciata con l’Ice (Iniziativa dei Cittadini Europei) una raccolta firme che è arrivata a quota un milione. Tra le minacce per questi animali marini c'è anche la crudele pratica dello shark finning, che consiste nel tagliare le pinne agli squali vivi.