Spiagge, stabilimenti balneari: il Consiglio di Stato proroga fino a dicembre 2023
Dopo il 'richiamo' a rispettare un'ordinanza dell'Unione Europa riguardante la gestione delle spiagge e dei suoi stabilimenti balneari - o meglio delle concessioni balneari - dopo il disegno di legge sulla concorrenza e il dibattito che ne è scaturito, è giunta l'attesissima sentenza del Consiglio di Stato. L’organo di secondo grado della giustizia amministrativa italiana ha stabilito una proroga fino al 31 dicembre 2023. Dopo tale data: "anche in assenza di una disciplina legislativa le concessioni cesseranno di produrre effetti nonostante qualsiasi eventuale ulteriore proroga legislativa che dovesse nel frattempo intervenire e che andrebbe considerata senza effetto perché in contrasto con le norme dell’ordinamento dell’Unione Europea".
Concessioni balneari e direttiva Bolkenstein: cosa chiede la Commissione Europea
Dal 2006 la Commissione Europea, con l'approvazione della direttiva Boljenstein, chiede all'Italia di liberalizzare le concessioni pubbliche, cioè i beni di proprietà statale proprio come le spiagge o gli spazi demaniali occupati dagli ambulanti sottolineando che per l'assegnazione delle concessioni agli stabilimenti balneari dovrebbero essere organizzate gare pubbliche con regole equilibrate. Oltre a questo ogni bando o gara dovrebbe essere pubblicizzato a livello internazionale.
Insomma tutti hanno il diritto di partecipare all'assegnazione degli stabilimenti balneari.
Proroga a dicembre 2023: la decisione del Consiglio di Stato
Il Consiglio di Stato ha preso una decisione definitiva in merito ai continui rinvii sulle concessioni balneari. Cosa significa? Gli stabilimenti balneari avranno altri due anni di proroga. Questo perché si è voluto evitare: "Un significativo impatto socio-economico che deriverebbe da una decadenza immediata e generalizzata di tutte le concessioni in essere”.
Dal 1 gennaio 2024 non vi saranno più scuse. L'assegnazione degli stabilimenti balneari dovrà avvenire attraverso gare pubbliche e garantire la piena concorrenza.
In questo modo l'Italia ha risposto all' Ue e a Bruxelles che avevano sottolineato: "E' importante che le autorità italiane mettano rapidamente in conformità la loro legislazione, e le loro pratiche relative alle attribuzioni delle concessioni balneari, con il diritto europeo e la giurisprudenza della Corte di Giustizia".
Cosa cambia per gli stabilimenti balneari?
Cosa cambia per gli stabilimenti balneari? Fino al 31 dicembre 2023 nulla. I turisti e i vacanzieri sia nell'estate 2022 che nell'estate 2023 non si accorgeranno di nulla e potranno tornare nel loro stabilimento preferito senza alcun problema.
Dal 2024, invece, la posizione degli stabilimenti balneari potrà subire variazioni. Tutto dipenderà dai bandi organizzati e da chi li vincerà. I concessionari attuali avranno comunque la possibilità di partecipare a tutte le gare che dovranno essere bandite e che vedranno la ri-assegnazione degli stabilimenti balneari.
Nel frattempo verrà fatta una "mappatura" di tutte le concessioni esistenti per una maggiore trasparenza in vista della futura riforma. Tale mappa servirà per avere un quadro più chiaro di chi detiene le varie spiagge, da quanto tempo e a quale costo.