FacebookInstagramXWhatsApp

La solitudine fa davvero male, non solo alla salute mentale

Deficit cognitivi, perdita di memoria, danni al cervello, obesità e malattie cardiovascolari sono i rischi dello stare troppo da soli. Lo spiegano gli studi più recenti.
Salute26 Maggio 2022 - ore 22:51 - Redatto da Redazione Meteo.it
Salute26 Maggio 2022 - ore 22:51 - Redatto da Redazione Meteo.it
Unisciti al nuovo canale WhatsApp!
(foto: Unsplash)

Stare chiusi in casa da soli e avere poche interazioni sociali non fa bene. Forse molti lo hanno sempre pensato, recenti studi scientifici dimostrano ora come la solitudine possa determinare davvero gravi conseguenze dal punto di vista della salute fisica e psicologica. Anzitutto un deficit cognitivo e una perdita di memoria, ma anche danni cerebrali, obesità e malattie cardiovascolari. Insomma, niente di buono per il nostro benessere che rischia di essere compromesso.

Problemi cerebrali, cardiovascolari e obesità

Con l'arrivo della pandemia di Covid-19 quasi tutti abbiamo sperimentato la sensazione della solitudine, o comunque abbiamo patito la limitazione di potere interagire dal vivo con meno persone del solito. Stare da soli a lungo e non interagire faccia a faccia con altre persone può avere conseguenze negative sulla salute mentale, e non solo, come dimostra fra gli altri lo studio scientifico condotto dai ricercatori dell’università di Barcellona e pubblicato sulla rivista scientifica Frontiers in Aging Neurosciences.

(foto: Unsplash)

In particolare, nella sperimentazione sono stati coinvolti 1.537 partecipanti, con età molto diverse e nazionalità altrettanto differenti. Per valutare lo stato di salute fisica e psichica sono stati effettuati questionari soggettivi sul grado di solitudine percepita, test di memoria ed esami di imaging attraverso una risonanza magnetica del cervello. I risultati sono stati molto chiari: i sentimenti di solitudine sono risultati associati a perdita della memoria verbale e declino cognitivo in una buona parte dei partecipanti allo studio.

Questi deficit rappresentano manifestazioni precoci di percorsi che possono portare a forme di demenza o, più in generale, a danni al cervello. In parte sulle conseguenze della solitudine incidono anche le differenze culturali, in quanto pare che persone provenienti da Paesi e contesti sociali differenti siano in grado di adattarsi in maniera più o meno efficace alla carenza di interazioni sociali.

Il problema non riguarda solo il cervello: anche il cuore e altri organi possono risentire di questa condizione di isolamento sociale. Come riportato dal British Medical Journal, la solitudine determina un aumento del 29% il rischio di infarto e del 32% la possibilità di avere un ictus. Questo non tanto per la solitudine in sé, quanto per le abitudini che il vivere da soli determina: mangiare male, fumo, alcol, sedentarietà e tanto altro. Per questo si è evidenziata anche una correlazione con aumento del peso e obesità, che sono importanti fattori di rischio per le malattie cardiovascolari e spesso associati a morbilità e mortalità.

Insomma, contrastare la pandemia di solitudine, che colpisce soprattutto gli anziani, è una sfida importante del nostro tempo, che richiede la messa a disposizione di risorse e infrastrutture per facilitare l'interazione sociale.

Unisciti al nuovo canale WhatsApp!
Articoli correlatiVedi tutti


  • Salute: l'Oms autorizza l'uso di emergenza del secondo vaccino anti-mpox
    Salute20 Novembre 2024

    Salute: l'Oms autorizza l'uso di emergenza del secondo vaccino anti-mpox

    Grande passo in avanti nella salute pubblica internazionale: l'Oms autorizza l'uso di emergenza del secondo vaccino anti-mpox.
  • Troppo sonno durante il giorno: sintomo di pre demenza senile? - Lo studio
    Salute8 Novembre 2024

    Troppo sonno durante il giorno: sintomo di pre demenza senile? - Lo studio

    Troppo sonno durante il giorno con il passare degli anni? Non sarebbe da sottovalutare: una ricerca sostiene che potrebbe essere pre-demenza.
  • Isolamento termico: con case più calde meno malattie cardiovascolari
    Salute5 Novembre 2024

    Isolamento termico: con case più calde meno malattie cardiovascolari

    Una ricerca del Tokyo Institute of Technology indica come con un corretto isolamento termico si possono avere meno malattie cardiovascolari.
  • Influenza, primo ricovero per la variante australiana. L’importanza dei vaccini
    Salute5 Novembre 2024

    Influenza, primo ricovero per la variante australiana. L’importanza dei vaccini

    Il primo ricovero per la variante australiana dell’influenza australiana si registra a Genova. Ecco quali sono i rischi e chi deve vaccinarsi.
Ultime newsVedi tutte


Meteo, stop al freddo: dal 26 novembre aria più mite
Tendenza23 Novembre 2024
Meteo, stop al freddo: dal 26 novembre aria più mite
Dopo la parentesi di maltempo invernale, temperature di nuovo in aumento sull'Italia la prossima settimana. Molte nuvole ma poche piogge. La tendenza meteo
Meteo: prima parte di settimana con clima più mite e poche piogge. La tendenza
Tendenza22 Novembre 2024
Meteo: prima parte di settimana con clima più mite e poche piogge. La tendenza
L'alta pressione torna a proteggere l'Italia nei primi giorni della prossima settimana, con tempo perlopiù stabile e afflussi di aria mite.
Meteo: l'alta pressione dà una spallata all'inverno a inizio settimana! La tendenza
Tendenza21 Novembre 2024
Meteo: l'alta pressione dà una spallata all'inverno a inizio settimana! La tendenza
L'alta pressione all'inizio della prossima settimana darà una spallata all'irruzione artica in corso sul nostro Paese: si profila un clima mite.
Mediaset

Ultimo aggiornamento Sabato 23 Novembre ore 14:35

Copyright © 1999-2020 RTI S.p.A. Direzione Business Digital - P.Iva 03976881007 - Tutti i diritti riservati - Per la pubblicità Mediamond S.p.a. RTI spa, Gruppo Mediaset - Sede legale: 00187 Roma Largo del Nazareno 8 - Cap. Soc. € 500.000.007,00 int. vers. - Registro delle Imprese di Roma, C.F.06921720154