Le sigarette elettroniche sono davvero efficaci per smettere di fumare?
Le sigarette elettroniche, note anche come E-cig, sono considerate uno strumento utile per sostenere le persone nel complesso percorso di abbandono del fumo tradizionale.
Lo dimostra anche uno studio scientifico pubblicato su Nature Medicine che mette in luce come il tasso di abbandono del fumo tradizionale negli Stati Uniti e nel Regno Unito sia passato dal 10% al 15% grazie all’utilizzo delle sigarette elettroniche. Al contrario in Minnesota, dove le politiche locali hanno ridotto l’utilizzo delle E-cig, il consumo di tabacco è risultato in aumento.
Smettere di fumare
Partiamo con una brutta notizia in termini di salute pubblica: secondo il report dell’anno scorso dell’Istituto Superiore di Sanità, in Italia i tabagisti sono il 24,2% della popolazione, in aumento rispetto all’anno precedente. Si tratta di un dato preoccupante che mette in mostra comunque le difficoltà delle misure per contrastare il problema.
Tra gli strumenti che si sono dimostrati efficaci per favorire l’abbandono del fumo tradizionale c’è però l’utilizzo della sigaretta elettronica. Oltre a contenere una quantità inferiore di sostanze nocive - pur non essendo certamente innocue - riducono il rischio di dipendenza dalla nicotina.
In questo modo si continua a fumare, con tutte le conseguenze negative per la salute che ne derivano, ma quantomeno si trova un compromesso per tentare di limitare la quantità di danni provocati all’organismo. E in questo modo si inizia un percorso che, potenzialmente e per una parte delle persone, potrebbe portare al progressivo abbandono del tabacco.
Il ruolo della sigaretta elettronica come ausilio deterrente per il fumo tradizionale è efficace, però, solamente se accompagnato da un corretto approccio emotivo del diretto interessato e da una grande forza di volontà. Ovviamente, in alcuni casi, può rivelarsi necessario il supporto di professionisti per favorire il progressivo abbandono del tabacco.