Sbadigliare, un gesto molto comune dal significato misterioso
Tutti noi sbadigliamo, tipicamente più volte al giorno, di solito più spesso quando ci sentiamo stanchi oppure appena svegli al mattino. Oltre a essere un segno specifico che indica un cambiamento in atto o imminente, può essere contagioso, addirittura più di un sorriso. Secondo il parere di molti, si tratta di un gesto piacevole e in grado di fornire soddisfazione, un po’ come bere quando si ha sete o mangiare quando si ha fame. Ma come mai compiamo questo gesto e - soprattutto - a che cosa serve al nostro organismo?
Alcune caratteristiche dello sbadiglio
Partiamo dagli elementi di base. Lo sbadiglio ha una durata variabile, di solito dai 3 ai 10 secondi, e in media una persona ripete questo gesto 7 o 8 volte al giorno. Quando ci si sente stanchi si è più predisposti a lasciarsi andare a numerosi sbadigli: non a caso, i dati a disposizione mettono in luce che il picco di sbadigli si verifica intorno alle ore 23, poco prima di andare a letto.
Il motivo per cui sbadigliamo è ancora un argomento controverso dal punto di vista scientifico ma, probabilmente, si tratta di un riflesso di attivazione del cervello a seguito di un cambiamento, una sorta di reazione a uno stato di torpore che dovrebbe portare - anche grazie all'ossigenazione - a essere più vigili e reattivi. Non a caso si spalanca la bocca quando si passa dal sonno alla veglia, ma anche nel passare dalla noia all’attenzione. Proprio per questo motivo si ritiene che sbadigliare sia un gesto di preparazione del cervello a qualcosa di nuovo e di diverso che sta per accadere.
Un’altra caratteristica molto affascinante dello sbadiglio è la sua contagiosità: vari studi hanno dimostrato che proprio le persone più empatiche e in grado di mettersi nei panni degli altri si fanno contagiare maggiormente dagli sbadigli e tendono a copiare questo gesto in maniera spontanea. Meglio comunque ricordare sempre di mettere una mano a coprire la bocca: secondo antiche tradizioni serviva a proteggerci dall'ingresso di fantomatici spiriti maligni, mentre oggi lo si fa soprattutto per una questione di buona educazione.