Riscaldamenti, ecco le nuove regole: limiti, orari ed esenzioni
La stagione invernale si fa sempre più vicina, anche se persistono temperature tipicamente estive da Nord a Sud. In questo scenario climatico anomalo si avvicina comunque il tempo delle riaperture dei riscaldamenti che per il 2022, complice l'impennata dei prezzi e la guerra russo-ucraina, presenteranno delle nuove regole. Cosa cambia in termini di orari, limiti e quali sono le eccezioni.
Riscaldamenti, le nuove regole: il decreto "Piano di riduzione dei consumi di gas naturale
Il boom delle bollette e l'impennata dei prezzi dell'energia e del gas hanno spinto il Governo ad emanare un nuovo decreto che definisce i limiti temporali di utilizzo dei riscaldamenti. Si tratta del Piano di riduzione dei consumi di gas naturale, un piano di risparmio che riguarda tutti gli impianti termici di climatizzazione alimentati a gas naturale. Per l'anno 2022, infatti, i termosifoni si accenderanno otto giorni dopo la data di apertura e si spegneranno una settimana prima. Non solo, i riscaldamenti saranno accessi un'ora in meno al giorno con una temperature inferiore di un grado.
Il Piano di riduzione dei consumi di gas naturale siglato dal ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani definisce: "il periodo di accensione degli impianti è ridotto di un’ora al giorno e il periodo di funzionamento della stagione invernale 2022-2023 è accorciato di 15 giorni, posticipando di 8 giorni la data di inizio e anticipando di 7 la data di fine esercizio". Le nuove regole introdotte con il Decreto permetteranno di risparmiare 2,7 miliardi di metri cubi di gas con un risparmio di circa 179 euro in bolletta per ogni famiglia italiana.
Riscaldamenti 2022, le zone
L'accensione dei riscaldamenti per l'inverno 2022 in Italia è stato deciso dal decreto "Piano di riduzione dei consumi di gas naturale" che ha inserito una serie di novità e regole. Non solo, nel decreto l'apertura dei termosifoni è stata decisa prendendo in considerazione delle zone. Ecco le zone con date di accensione riscaldamenti e numero di ore:
- Zona A, città come Lampedusa e Porto Empedocle: ore 5 giornaliere dal 8 dicembre al 7 marzo;
- Zona B, città come Agrigento, Reggio Calabria, Messina o Trapani: ore 7 giornaliere dal 8 dicembre al 23 marzo;
- Zona C, città come Napoli, Imperia, Taranto e Cagliari: ore 9 giornaliere dal 22 novembre al 23 marzo;
- Zona D, città come Roma, Firenze, Foggia, Ancona e Oristano: ore 11 giornaliere dal 8 novembre al 7 aprile;
- Zona E, città come Milano, Torino, Bologna, Aosta e L’Aquila: ore 13 giornaliere dal 22 ottobre al 7 aprile;
- Zona F, zone dell'arco alpino con città come Cuneo o Belluno: nessuna limitazione.
Alcuni Comuni potranno avvalersi di qualche eccezione alla regola solo in determinati casi come si legge dal Decreto: "in presenza di situazioni climatiche particolarmente severe, le autorità comunali, con proprio provvedimento motivato, possono autorizzare l’accensione degli impianti termici alimentati a gas anche al di fuori dei periodi indicati al decreto, purché per una durata giornaliera ridotta". Queste regole d'eccezione non è valida per tutte le strutture come spiegato: "Non si applicano agli edifici adibiti a luoghi di cura, scuole materne e asili nido, piscine, saune e assimilabili e agli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e simili per i quali le autorità comunali abbiano già concesso deroghe ai limiti di temperatura dell’aria, oltre che agli edifici che sono dotati di impianti alimentati prevalentemente a energie rinnovabili".
Infine è stato deciso anche l'abbassamento di un grado della temperature: "durante il periodo di funzionamento nella stagione invernale 2022-2023 degli impianti termici di climatizzazione alimentati a gas naturale, i valori di temperatura dell’aria indicati all’articolo 3, comma 1, del DPR n.74/2013 sono ridotti di 1°C".