Quanto consuma un condizionatore d'aria e quanto ci costa in bolletta?
Quanto incidono i costi energetici da affrontare per garantirsi il giusto refrigerio all'interno delle nostre case? Se da un lato ci sono gli effetti della guerra in Ucraina, che hanno fatto balzare il prezzo dell'energia elettrica alle stelle, dall'altro c'è il desiderio di creare ambienti confortevoli tra le mura domestiche quando le temperature esterne diventano roventi. Certo, ogni condizionatore necessita di energia per funzionare, eppure non tutti pesano in egual misura sulle bollette energetiche.
Condizionatore d'aria: fattori che incidono sui consumi energetici
Il condizionatore è un elettrodomestico sempre più diffuso nelle nostre case e sempre più polivalente. La grande diffusione è infatti legata anche alla possibilità di avere uno strumento utile in estate, quando le ondate di calore si fanno sentire con sempre maggiore forza. Ma quanto incide sulle nostre bollette?
I consumi di un condizionatore dipendono da una molteplicità di fattori: l’utilizzo che se ne fa, il modello, la classe energetica, le caratteristiche dell’edificio e la zona climatica.
I condizionatori moderni sono in classe energetica A+++ e consumano molto meno dei modelli obsoleti. La quantità di energia dipende ovviamente anche dall'utilizzo che ne facciamo: più a lungo rimane acceso e maggiori saranno i consumi. Facendo attenzione a non aprire le finestre e a oscurare i vetri esposti al sole con tende oscuranti in generale sono sufficienti 3/4 ore al giorno nel periodo più caldo per avere una temperatura gradevole all'interno dell'appartamento per l'intera giornata. Con un condizionatore classe A+++ utilizzato per questo lasso di tempo i costi in bolletta si aggireranno sui 100 euro.
Anche la tecnologia è importante, e nei modelli di ultima generazione è possibile avere il sistema inverter, ovvero capaci di avviarsi e arrestarsi autonomamente regolando la potenza in base alle esigenze ambientali. I modelli più datati on/off invece impiegano la stessa potenza per tutto il periodo in cui sono accesi, originando ovviamente consumi maggiori.
Ultime, ma non per questo meno importanti, sono le caratteristiche dell'edificio e la zona climatica. L'esposizione al sole e il grado di isolamento termico incidono notevolmente sulla quantità di energia consumata dal condizionatore per generare la temperatura interna desiderata e mantenerla. In inverno saranno invece le abitazioni più esposte al sole a beneficiare del risparmio di energia per produrre aria calda.
Come funziona il condizionatore d'aria?
I condizionatori moderni possono essere utili sia in estate che in inverno, grazie alla loro capacità di rinfrescare le stanze nei mesi più caldi e riscaldare con la pompa di calore quando la colonnina di mercurio all'esterno si abbassa. Per riuscirci sfruttano le proprietà del gas refrigerante e un sistema elettronico che gestisce automaticamente la rotazione del compressore.
Il condizionatore è composto da un’unità interna e una esterna. Nei mesi caldi il gas refrigerante passa attraverso il compressore esterno e calore, per immettersi attraverso un capillare dove si espande raffreddandosi, prima di raggiungere la stanza dove preleva il calore sostituendolo con l'aria refrigerata. In inverno la pompa di calore agisce in modo inverso: aumentando la velocità di rotazione del compressore riesce a immettere nelle stanze aria calda.
In questo modo il condizionatore assicura la temperatura desiderata nella stanza, agendo autonomamente nella regolazione della potenza in funzione dei gradi che rileva e della differenza più o meno grande con quelli a cui dovrà raggiungere. Un ultimo consiglio: nel vademecum messo a punto dall'Agenzia internazionale dell'energia insieme alla Commissione europea ci sono tanti suggerimenti per utilizzare il condizionatore nel miglior modo possibile e risparmiare con pochi semplici gesti. Anche la minima differenza di gradi nella temperatura impostata può fare molta differenza in termini di consumi.