Quando finisce l'estate astronomica? Curiosità e miti sull'equinozio d'autunno
In arrivo l'equinozio d'autunno, ma sapete davvero che cos'è e come funziona? Ecco un po' di curiosità sull'evento che sancisce la fine dell'estate astronomica.
Equinozio d'autunno, quando avviene e perché
Settembre è a tutti gli effetti il mese che segna la fine della bella stagione, ma quasi tutti già nei primi giorni sentenziano la fine dell'estate. Sarà perché finiscono le vacanze, si torna al lavoro e si riaprono le scuole, ma l'estate - quella astronomica - non è ancora finita. Ufficialmente la stagione termina il 23 settembre 2022 alle 3.03 ora italiana e questo momento è noto come equinozio d'autunno. Questo giorno ha una particolarità: il dì e la notte hanno la stessa durata e infatti il nome stesso deriva dal latino "aequinoctium" che significa, appunto, "notte uguale".
Ma come mai questa caratteristica? L'equinozio è quel momento della rivoluzione terrestre intorno al sole in cui quest’ultimo si trova allo zenit dell’equatore ed è una evento che accade solamente due volte l'anno: in autunno e in primavera. In entrambe le occasioni, infatti, l’asse di rotazione terrestre risulta perpendicolare alla direzione dei raggi solari e la durata del dì continuerà a diminuire di giorno in giorno fino al solstizio d'inverno del 21 dicembre.
Equinozio d'autunno, miti e tradizioni nel mondo
Oggi il momento dell'equinozio d'autunno, grazie agli studi scientifici che ci spiegano esattamente il suo meccanismo, ha perso quel fascino anche esoterico che ha custodito a lungo nel corso del tempo. Sono diverse infatti le celebrazioni legate a questo momento dell'anno, alcune delle quali ancora vive oggi nella tradizione di diversi popoli. In Iran, ad esempio, l'equinozio d'autunno è noto anche come il giorno del Mehr, o anche primo giorno della Bilancia, e nel calendario iraniano rappresenta una delle festività note come "Jashne Mihragan", il festival della condivisione dell’amore per lo Zoroastrismo.
Spostandoci più a Est, sono molti i Paesi asiatici che in prossimità di questo giorno, o meglio il quindicesimo dell'ottavo mese lunare, celebrano pure la festa di metà autunno. Si tratta di una festività ufficiale la cui data è variabile, non essendo il calendario lunare sincronizzato con il nostro gregoriano e dunque il giorno solo a volte può corrispondere con l'equinozio d'autunno, ma in generale il culto deriva proprio da questo evento astronomico.
Ne sapevano di astronomia anche i nativi americani, che in occasione dell'equinozio d'autunno festeggiano la Luna piena del raccolto, nota anche come "Harvest moon". Si tratta infatti della luna piena più vicina all'equinozio d'autunno, di solito anche se quest'anno la più vicina sarà quella di ottobre; il motivo è molto semplice, ovvero nel 2020 la luna piena c'è stata il 2 settembre, sfasando così gli eventi degli anni successivi.
Nel 2022 infatti la luna piena più vicina all'equinozio avverrà il 1° ottobre.
Ancor più affascinante è il culto che si celebra a Machu Picchu, dove si trova la pietra Intihuatana. Quest'oggetto serviva agli Inca per la misurazione periodica del sole ed è in grado di indicare con esattezza la data dei due equinozi e quella di altri eventi astronomici.
I Celti davano a questo giorno una sacralità ancora maggiore, indicandola come la prima festività dell'Oscurità. Essendo il giorno che si trova tra i due solstizi, la festività di Mabon doveva significare equilibrio, come quello che c'è tra il dì e la notte e, rifacendosi al mito di Persefene e Demetra, aveva come tema centrale quello della separazione, che poteva essere tra due innamorati o anche tra una madre e una figlia. Venendo ai giorni nostri, in Giappone il primo giorno d'autunno è festa nazionale e fa parte dei 24 Setsubun, i giorni di transizione più importanti dell'anno. In particolare la festa dell'equinozio d'autunno viene chiamata "Shuubun No Hi" e viene spesa osservando la caduta delle foglie d'acero, un albero dai risvolti sacri per i giapponesi.