Il primo hotel spaziale arriverà nel 2027
Scordiamoci per il momento i viaggi turistici in giro per il Sistema solare o nello spazio profondo, ma già andare in vacanza fuori dall'atmosfera terrestre è una prospettiva niente male. Non si tratta solo di una capatina di una manciata di ore come quella già proposta da Space X, ma di una vera e propria vacanza residenziale in orbita intorno alla Terra. Lunga settimane, o magari mesi.
Nell'ultimo anno la maggior parte delle persone non ha potuto viaggiare del tutto, a causa ovviamente delle restrizioni imposte dalla pandemia. E ora, tra le mete più ambite e desiderate, guadagna sempre più punti lo spazio. Non tanto sotto forma di tragitto a bordo di una navicella, come esperienza adrenalinica, ma di soggiorno in un albergo spaziale con tutti i comfort del caso. A muoversi per prima, almeno a livello di progetti e pianificazioni, è stata la Gateway Foundation, che ha annunciato per il 2027 l'apertura al pubblico del primo hotel nello spazio: la Voyager Station. Al momento, comunque, abbiamo solo disegni, illustrazioni e rendering.
Come sarà fatta la struttura
L'inizio dei lavori di costruzione è previsto per il 2025 da parte della Orbital Assembly Corporation (Oac), una società fondata nel 2018 dalla Gateway Foundation (che invece esiste dal 2012). L'albergo avrà una forma circolare, una sorta di enorme ruota panoramica con un punto di attracco al centro, e si muoverà in orbita intorno alla Terra compiendo un giro completo del nostro pianeta ogni 90 minuti. Allo stesso tempo, ruoterà anche su se stesso, in modo da generare un effetto di gravità. Gli ospiti dell'hotel non fluttueranno quindi come avviene per gli astronauti sulla Stazione spaziale internazionale, ma manterranno i piedi ben saldi sul pavimento.
La Voyager Station sarà ampia circa 12mila metri quadrati, suddivisi in stanze private, bar, ristoranti, palestre, sale per il ballo e altri spazi creativi, inclusi un cinema e una spa. Il tutto sarà realizzato sfruttando 24 moduli abitativi, ciascuno della dimensione di 12 metri di larghezza e 20 di lunghezza. La superficie abitabile sarà distribuita su 3 piani, ma forse la cosa più sorprendente di tutte è che l'intero hotel sarà assemblato a circa 550 chilometri di altezza rispetto alla superficie terrestre.
Proprio come in un vero hotel, ci saranno diverse camere suddivise in suite di lusso (di 500 metri quadrati, con bagno privato) e stanze standard. Sarà possibile affittare una camera per settimane o per mesi, oppure addirittura acquistarla. Per i più facoltosi, potrebbero essere messi in vendita anche interi moduli. Secondo quanto pianificato, la Voyager Station sarà in grado di ospitare contemporaneamente un numero molto elevato di persone per essere un avamposto spaziale: fino a 280 ospiti più 112 membri dell'equipaggio.
Quanto costa dormire nello Spazio?
Per ora, nessuno ha rivelato informazioni indicative sui prezzi, tanto di realizzazione quanto di fruizione, ma risulta difficile pensare che potrà essere un viaggio low-cost o alla portata di tutti. Per avere un metro di paragone, la Virgin Galactic, compagnia creata dal miliardario proprietario Richard Branson, offre voli spaziali suborbitali a 250mila dollari a persona. E, a oggi, il costo per spedire in orbita una massa di un chilogrammo si aggira tra i 1.000 e gli 8.000 euro, dunque solo per salire a bordo servirà staccare un biglietto da decine di migliaia di euro.
Insomma, probabilmente all’inizio sarà un'esperienza riservata a pochi, ma è stato lo stesso team di Voyager Station ad assicurare che con il tempo il soggiorno nell'hotel diventerà paragonabile ad un viaggio in crociera, quindi alla portata di tutti o quasi. Probabilmente, però, bisognerà aspettare un tempo nell'ordine dei decenni prima che i prezzi smettano di essere proibitivi.
Un cantiere robotizzato e in orbita
Come anticipato, la costruzione della stazione seguirà un processo del tutto innovativo, senza precedenti. Costruire a terra l'intero hotel e spedirlo in orbita sarebbe molto complicato, e soprattutto estremamente costoso, quindi la Orbital Assembly Corporation ha cercato una soluzione alternativa.
L'idea è di costruire tutta l'opera direttamente nello spazio, affidando le operazioni a dei robot chiamati Structure Truss Assembly Robot (Star), appositamente creati per lavorare in condizioni di micro-gravità alla costruzione dell'hotel, a partire dai pezzi prefabbricati realizzati a terra. Questo è anche il motivo per cui, nonostante l'idea di un hotel spaziale risalga a molti decenni fa (addirittura ai tempi della Germania nazista, con Wernher von Braun), finora è sempre stato improponibile di realizzare davvero una simile struttura.
Grazie all'impiego di tecnologie d'avanguardia e di metodi altrettanto innovativi, il progetto è di realizzare il primo hotel nello spazio in 1057 giorni, finendolo quindi entro dicembre 2027. Dato però che spesso pure i cantieri terrestri si prolungano nel tempo più del previsto, non ci sarebbe granché da sorprendersi se i lavori si protraessero per qualche mese o qualche anno in più. In ogni caso, se l'operazione dovesse andare a buon fine, sarebbe un risultato straordinario che creerebbe un precedente importante per i futuri progetti nello spazio, tanto turistici quanto esplorativi e scientifici.
Un hotel che diventa avamposto scientifico
Una volta completata la costruzione, l'hotel spaziale sarà la più grande struttura mai costruita fuori dalla superficie terrestre, superando pure la Stazione spaziale internazionale. Per questo, il gigantesco albergo non avrà solo uno scopo turistico-ricreativo, ma verrà anche sfruttato per ricerche scientifiche, unendo l'utile al dilettevole.
Si pensa infatti che l'hotel possa trasformarsi in uno strumento di ricerca, fornendo dati importanti alle agenzie spaziali (da quella statunitense, la Nasa, a quella europea, l'Esa), oltre che alle altre società aerospaziali private. La novità principale, anche dal punto di vista scientifico, è proprio la rotazione della struttura su se stessa, che differenzierebbe l'hotel delle stazioni spaziali standard e aprirebbe alla possibilità di eseguire nuovi esperimenti.
Proprio per favorire la realizzazione di test scientifici, in realtà non ci sarà ovunque la stessa forza gravitazionale, ma saranno presenti differenti livelli di gravità artificiale. In alcune aree verrà mantenuta la gravità zero, mentre in altre sarà ricreata la gravità lunare oppure quella marziana: tutto questo per studiare gli effetti a lungo temine delle alterazioni di gravità sulle persone, sulle piante e sugli animali. Senza dimenticare la possibilità, sempre in un'ottica scientifica, di sfruttare l'hotel come centro di addestramento per gli astronauti che dovranno esplorare Marte.
Al contrario, per tutelare la salute degli ospiti e garantire un comfort degno di una vacanza, verrà garantita negli ambienti comuni e nelle camere una gravità idonea allo svolgimento delle normali attività quotidiane. Insomma, si potrà fare un aperitivo nello spazio con vista decisamente panoramica, una corsetta sul tapis roulant e giocare a carte, esattamente come se si fosse in un hotel sulla Terra.