Fare suonare più volte la sveglia è (purtroppo) una pessima abitudine per la salute
Posporre la sveglia quando suona al mattino e rimandare così (di qualche minuto) il momento in cui si scende dal letto non è un modo per addolcire il risveglio, ma è una pessima abitudine per la salute che complica l’inizio della giornata sia dal punto di vista sia emotivo. Una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Sleep, infatti, ha messo in evidenza che questa pratica rende il risveglio ancora più traumatico, perché interrompe i cicli naturali del sonno.
L’importanza di un risveglio graduale
La mattina molto spesso si ha voglia di rimanere a letto e per questo si pospone più volte la sveglia, per godersi qualche attimo in più al caldo sotto le coperte. Nella realtà dei fatti, però, questo comportamento rovina l’inerzia del sonno, ossia condiziona il fisiologico risveglio dell'organismo.
Quando ci si sveglia si ha quella sensazione di intontimento che tende a regredire spontaneamente nel giro di qualche minuto (il tempo, in realtà, varia in base alle caratteristiche di ciascuno). Questo lasso di tempo è caratterizzato da una diminuzione della vigilanza e da prestazioni ridotte, per permettere una corretta transizione dal sonno alla veglia. Infatti, alcune aree cerebrali hanno una più lenta ripresa dell’attività rispetto ad altre e, di conseguenza, prima che tutte lavorino in armonia è necessario attendere un sufficiente lasso di tempo.
Ebbene, posporre la sveglia da un lato altera questo processo fisiologico di risveglio e dall’altro determina una brusca interruzione del ciclo del sonno, con un conseguente aumento della sensazione di stanchezza e della difficoltà nel trovare le giuste energie per affrontare la giornata. Insomma, pochi minuti di illusoria prosecuzione del riposo finiscono per ripercuotersi in negativo su tutto il resto della giornata: forse sarebbe meglio, per molte persone, ripensare le proprie abitudini mattutine a partire da queste evidenze scientifiche.