Polesine, 70 anni fa l’alluvione che sconvolse l’Italia
Ricorrono oggi i 70 anni dall'alluvione che sconvolse l'Italia causando un centinaio di morti e ingenti danni nel Polesine. Era il 14 novembre 1951 quando verso le 23:00 la radio annunciò che il fiume Po aveva rotto gli argini in provincia di Rovigo - precisamente a Malcantone di Occhiobello.
La forza dell'acqua distrusse tutto ciò che incontrava. Sono state stimate ben 700 abitazioni rese completamente inagibili e 200 mila senzatetto oltre che numerose stalle abbattute e un numero imprecisato di animali affogati. Per il Polesine e per tutta l'Italia fu una delle peggiori tragedie del Dopoguerra.
Polesine, l'alluvione in Provincia di Rovigo: cosa accadde
Tra il 9 e l’11 novembre 1951 un’onda di piena si formò nel Monferrato, in Piemonte, e viaggiò - attraverso il letto del Po - ingrossandosi man mano che raccoglieva acqua dai vari affluenti. La prima esondazione avvenne nella zona di Parma, ma nel Polesine, in Veneto, il fiume ruppe gli argini per tre volte consecutive. Nel giro di poche ore, migliaia e migliaia di metri cubi d’acqua sommersero le campagne e distrussero la quasi totalità dei raccolti.
Il 14 novembre 1951 - come viene riportato dalle varie cronache - l'annuncio radio arrivò troppo tardi. Il Po aveva già rotto gli argini e abitanti, animali, case e terreni erano già in balia dell'acqua. Nonostante ciò si contarono le vittime maggiori - ben 84 - a causa di quello che poi venne soprannominato il “camion della morte”. Tante furono le persone che tentarono di mettersi al riparo dalla furia dell'acqua del fiume fuggendo dalle loro case a bordo di un camion che venne inghiottito presso Frassinelle. Pare che, il camion, forse per il troppo carico, si impantanò e venne inondato dall’acqua, ma i contorni della vicenda non furono mai chiariti del tutto.
L'alluvione di settant'anni fa nel Polesine coincise con una delle prime emergenze per cui ci fu una grossa mobilitazione nazionale e internazionale. Arrivarono aiuti anche dagli Stati Uniti e dall’Unione Sovietica.
Le parole di Mattarella ricordando l'alluvione in Polesine
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricordato quest'oggi - 14 novembre 2021 - la tragedia del Polesine annunciando: "Ricordare oggi è un dovere perché quelle tribolazioni sono a pieno titolo nella storia della nostra Repubblica. Chiniamo la testa in memoria degli ottantaquattro occupanti del camion di Frassinelle, adulti e bambini, che vennero sommersi dal fango e dalle acque, senza poter ricevere l'aiuto necessario".
Mattarella ha poi aggiunto: "Da tanto dolore è nato un riscatto. Di quelle comunità e dell'Italia intera. Ricordiamo il grande moto di solidarietà, di cui fu partecipe l'intera Comunità nazionale, dal Nord al Sud, e che coinvolse anche tanti Paesi".