Siccità, fiume Po in secca con spiaggioni come a Ferragosto
Cinquanta giorni di assenza di piogge hanno provocato un netto calo delle acqua. Il fiume Po in secca crea così spiaggioni come a Ferragosto, mentre la siccità allarma sempre più gli agricoltori e non solo.
Allarme siccità in Pianura Padana
Il livello idrometrico del fiume Po è sceso a meno di tre metri. Una situazione allarmante, visto che parliamo di livelli più bassi addirittura di quelli estivi. A lanciare l'allarme siccità sono le associazioni di agricoltori in primis, anche se in tanti ormai si rendono conto che siamo davanti a una situazione davvero insolita. Basta passeggiare lungo il fiume per trovarsi immersi in uno scenario quasi estivo.
Se a Cremona la stazione di rilevamento Aipo del ponte segnava ieri -7,10, facendo registrare un calo costante dalla seconda metà di gennaio, nel Piacentino i massi che spuntano fuori vicino ai pilone di Ponte Serafini sono un'ulteriore conferma del basso livello del fiume. Poco più in là sono poi riemersi anche alcuni spiaggioni.
Una situazione come quella a cui stiamo assistendo non si verificava dal 1960, e l'assenza di precipitazioni di quest'anno ha già provocato una diminuzione delle riserve idriche del 51% rispetto alla media del periodo 2006-2020. Solo in quest'ultima settimana la riserva idrica invasata nei grandi laghi, negli invasi artificiali e sotto forma di manto nevoso è diminuita del 5,2%.
"Temiamo che la crisi dello stato idrologico, che perdura ormai da settimane, aggravata dalla forte carenza-assenza di precipitazioni nevose, potrebbe rendere piuttosto difficile la stagione primaverile all’agricoltura e all’habitat dell’intero distretto padano" osserva Meuccio Berselli, segretario generale dell’Autorità distrettuale del Fiume che per conto del Mite si occupa anche dell’osservatorio idrico.
Un aiuto potrebbe arrivare dal Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) messo a punto dal Governo per rilanciare l'economia dopo la pandemia di Covid-19, perché è stato elaborato e proposto un progetto che prevede la realizzazione di una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico che potrebbero sopperire all'emergenza idrica. Ma a stretto giro, quel che servirebbe è la pioggia.
Fiume Po in secca, i danni all'agricoltura
A rilanciare l'allarme sono proprio le associazioni degli agricoltori, categoria che senza dubbio è tra quelle maggiormente colpite dall'emergenza siccità. "La siccità", rileva Coldiretti Lombardia, "è diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura italiana con danni stimati in media in un miliardo di euro".