Fare pipì in mare è dannoso per l’ambiente? La risposta ti stupirà
Può accadere di essere assaliti dal bisogno di fare pipì mentre si fa il bagno in mare e dal dubbio "Ma farla in mare è dannoso per l’ambiente?". A rispondere sono stati gli scienziati dell'American Chemical Society. La loro risposta è davvero interessante.
L'urina danneggia l'acqua di mare?
Gli scienziati dell’ACS - American Chemical Society - non hanno dubbi nell'affermare che non solo l'urina non danneggia l'acqua marina, ma ha un importante ruolo come elemento nutritivo per piante acquatiche e alghe.
Tra le argomentazioni che gli scienziati hanno fornito sulla loro teoria c'è il fatto che l’urea - principale prodotto di scarto della nostra urina - oltre a non essere tossica contiene quasi il 50% di azoto, che combinato con l'acqua produce l'ammonio, importante nutrimento per alghe e piante marine.
A questo si aggiunge il fatto che - anche pensando ad aree balneabili prese d'assalto - la quantità di urea introdotta in mare dagli esseri umani è irrisoria, soprattutto se paragonata a quella che ogni animale marino, per quanto piccolo, introduce nel suo habitat ogni giorno. Una balena, ad esempio, rilascia quotidianamente in mare fino a 970 litri di urina.
Fare pipì in acqua, quando è bene evitare
Abbiamo visto che fare pipì in acqua va benissimo, a patto però di non urinare in aree protette - come le barriere coralline - o all'interno delle piscine.
Le zone caratterizzate dalla presenza di barriere coralline sono strutture fragili e particolarmente sensibili agli apporti di nutrienti extra. L'azione "fertilizzante" svolta dall'urea potrebbe quindi rompere quell'equilibrio delicato che è già precario a causa di molte azioni dell'uomo.
Per quanto riguarda la piscina invece, la combinazione tra urea e disinfettanti per l'acqua - come cloro e bromo - produce una reazione che rilascia molecole volatili responsabili di irritazioni agli occhi, al naso e ai polmoni.