Parlare da soli a voce alta? È tutto normale. Anzi, fa bene
Può capitare a tutti di parlare da soli a voce alta, magari in momenti di stress o semplicemente per esternare a voce alta qualche pensiero o preoccupazione. In questa abitudine - a volte considerata bizzarra - non c’è alcunché di strano: continuamente dialoghiamo con noi stessi nella testa ed esternare i discorsi interiori significa solamente che il meccanismo cerebrale non inibisce l’articolazione delle parole, quindi si producono i suoni.
Un modo per migliorare l'attenzione e l'autostima
Il soliloquio è una pratica molto comune tra i bambini di età compresa tra i 2 e i 3 anni, poi con il passare del tempo le persone smettono progressivamente di farlo, pur continuando a dirsi le cose tra sé e sé.
Nell’infanzia tutto questo è utile per favorire lo sviluppo cognitivo, aumentare la sicurezza e migliorare l’autostima. In certi casi si continua a parlare da soli a voce alta anche in età adulta, oppure si può smettere per un periodo per poi riprendere, o ancora farlo per tutta la vita. Insomma, non esiste una regola e nessuna delle varie possibilità già citate è considerata pericolosa per la salute o sinonimo di qualsivoglia disturbo.
Il discorso interiore, del resto, ha tante funzioni: permette di motivarsi quando si deve fare qualcosa, rende più efficiente la memoria di lavoro e aiuta a ricordare le cose. In sintesi, grazie al dialogo continuo con noi stessi si è più produttivi, si riesce a cambiare attività rapidamente, si migliora l’attenzione e tanto altro.
Farlo a bassa o ad alta voce poco cambia: il meccanismo è lo stesso, anche se nel secondo caso non avviene alcuna forma di inibizione. Parlare da soli a voce alta può essere molto utile anche per regolare la reazione emotiva, per liberare energie positive e per preparare l’esposizione di discorsi da fare con altre persone o in pubblico.