Orsi morti in Trentino nel 2023: sono stati avvelenati? Tra questi anche Fiona-F36
Si torna a parlare degli orsi del Trentino dopo che - qualche giorno fa - il programma televisivo “Mi manda Rai Tre” si è interessato della situazione concentrandosi su alcuni aspetti della vicenda che ad oggi sono ancora poco chiari.
Orsi morti in Trentino nel 2023: sono stati avvelenati?
Stando a quanto emerso dalla trasmissione televisiva, la Provincia Autonoma di Trento (PAT) avrebbe confermato che a causare la morte di 3 orsi nel 2023 sia stato il veleno (in totale nel 2023 sono morti 7 esemplari in pochi mesi). Tra le vittime c’è anche l’orsa Fiona-F36, già ricercata per essere rinchiusa al Casteller.
Stando alle dichiarazioni, gli orsi sarebbero stati avvelenati da qualcuno. Quanto emerso da “Mi manda Rai Tre” ha suscitato indignazione e richieste di chiarimenti da parte degli attivisti e delle associazioni di categoria, che hanno evidenziato incongruenze tra le varie dichiarazioni ufficiali e quanto realmente accaduto agli orsi.
La richiesta
La domanda principale posta dagli attivisti della campagna StopCasteller riguarda la motivazione per cui la notizia delle morti per avvelenamento non è stata comunicata prontamente dalla PAT. Gli attivisti inoltre contestano anche il fatto che in un primo momento è stato dichiarato che l’orsa Fiona-F36 sarebbe morta a seguito di uno scontro con un altro esemplare.
Dichiarazioni degli attivisti
"Dopo questa infinita lista di morti sospette non vogliamo più sentirci rispondere 'le indagini sono in corso'. L’opinione pubblica, italiana ma anche trentina, vuole chiarezza su questo episodio. Se, come sostiene la trasmissione di Rai3, questi esemplari sono stati vittime di bracconaggio, chi per mesi ha inneggiato a questa supposta forma di 'giustizia fai da te' ha una grossa responsabilità in quello che è successo e, presto o tardi, sarà chiamato a renderne conto nelle sedi opportune". Hanno dichiarato gli attivisti, preoccupato ora per la situazione di alcuni orsi, in particolare l‘orsetto Nino-M89, rinchiuso in un recinto al Belpark di Spormaggiore.
Durante la trasmissione è intervenuto anche il professor Luigi Boitani, ordinario di Zoologia all’Università La Sapienza di Roma, che ha dichiarato: "Gli avvelenamenti, avvenuti tutti recentemente, sono frutto dell’esasperazione degli ultimi tempi. Ci sono colpe da parte della Provincia autonoma di Trento che non ha fatto quello che doveva fare".