La lenta marcia delle orchidee in alta montagna per sfuggire al cambiamento climatico
Le piante, generazione dopo generazione, si stanno spostando per adattarsi al cambiamento climatico e per abitare aree più idonee alla loro sopravvivenza. È il caso delle orchidee che, in risposta all’aumento delle temperature, crescono spontaneamente a quote sempre più elevate, con differenze piccole ma osservabili. Per continuare a sopravvivere dovrebbero fare un passettino di qualche metro ogni anno, ma la maggior parte delle specie di orchidee ha una mobilità decisamente inferiore, o addirittura non si sposta proprio da una generazione all'altra, e quindi rischia l'estinzione.
Le orchidee salgono, ma non abbastanza in fretta
A rilevare questa dinamica è stato uno studio scientifico condotto dall’università di Padova in collaborazione con il museo civico di Rovereto, per valutare la capacità di adattamento delle orchidee. In particolare, sono state analizzate le piante di questa famiglia presenti in Trentino, dove si trovano circa i due terzi di tutte le orchidee presenti sulle Alpi. Dai risultati emerge che un numero consistente di piante, soprattutto quelle che crescono negli ambienti subalpini, anno dopo anno sta salendo per raggiungere quote più elevate e quindi temperature più adatte alla sopravvivenza.
I ricercatori hanno poi tentato di stabilire la velocità di risalita necessaria per compensare gli effetti del cambiamento climatico. Per farla breve, le orchidee dovrebbero salire di circa 5 metri ogni anno, con piccole variazioni in base alle caratteristiche specifiche della specie e del territorio. Di fatto, però, soltanto un piccolo gruppo di orchidee si sta muovendo a una velocità sufficiente per "scappare" dal caldo, mentre tutte le altre rischiano di estinguersi. Oltre alla crescente temperatura e al clima inadatto, poi, la situazione si complica ulteriormente a causa del cambiamento degli habitat: come emerge da una ricerca pubblicata su Nature Communications, la modifica degli ecosistemi contribuisce a ridurre del 20% la possibilità di sopravvivere delle orchidee europee.
Per dare conto del cambiamento dei paesaggi montani, i botanici del Museo civico di Rovereto hanno di recente individuato delle orchidee spontanee persino oltre i 3mila metri di altitudine, poco al di sotto della cima della Lobbia Alta (3.196 metri). Un ritrovamento da record rappresentativo di un ambiente che sta cambiando e che impone a varie specie di piante di cercare nuovi equilibri, magari proprio migrando lentamente verso aree più fresche.