Ora solare e aumento bollette: quanto incide il cambio sui costi delle famiglie?
Nella notte tra sabato 29 e domenica 30 ottobre scatterà l'ora solare, che come ogni anno ci fa rimettere indietro le lancette promettendoci di consumare meno energia elettrica: ma è davvero così? Mettiamo a confronto le spese energetiche con l'ora solare e quelle che avremmo mantenendo l'ora legale.
L'ora solare fa davvero risparmiare?
Ormai ce lo chiede la prassi: nell'ultimo weekend di ottobre dobbiamo rimettere indietro di un'ora le lancette dei nostri orologi (per fortuna quelli degli smartphone e dei computer lo fanno da soli). E così come ogni anno ripetiamo questa procedura, torniamo sempre a porci la stessa domanda: ma l'ora solare ci fa davvero risparmiare?
Di fatto rinunciare all'ora legale per i mesi autunnali e invernali è una pratica che viene attuata per concederci un'ora in più di luce al mattino e abbiamo vissuto con questa convinzione fin dal 1916, quando il Regno Unito introdusse questo stratagemma durante la Prima guerra mondiale. Col tempo, senza la guerra, la prassi è divenuta sinonimo di risparmio energetico, rimanendo immutata da allora.
Ciò però che non si considera è che i tempi e le abitudini sono cambiati e avere un'ora di luce in più al mattino ma rinunciarne a una al pomeriggio non è più così conveniente in termini di spesa energetica. Di fatto al giorno d'oggi ci sono più persone che usufruiscono della corrente elettrica alle 17 e non alle 6 del mattino, basti pensare ai lavoratori, agli uffici, agli studenti che svolgono i compiti con la luce accesa e a tutte le categorie che necessitano di un consumo maggiore proprio nelle ore rese buie dall'ora solare.
Legittima dunque la riflessione che anche quest'anno hanno fatto in molti, specialmente in un momento in cui il risparmio energetico è un imperativo visti i costi della bolletta. Ma non si tratta più solo di una riflessione, perché studi scientifici e accurati calcoli sovvertono addirittura la credenza popolare: non solo l'ora solare non fa risparmiare rispetto a quella legale, ma addirittura è con quest'ultima che si risparmia davvero.
Quanto si risparmierebbe mantenendo l'ora legale?
Quanto consumo avremmo in meno se lasciassimo l'orologio così com'è ora senza spostare indietro le lancette? Il professor Aoife Foley, esperto di Energia pulita presso la Queen's University di Belfast, ha provato a calcolare quale sarebbe il risparmio in bolletta se si abolisse l'ora solare e la conclusione è molto incoraggiante, in quanto la stima è di 416 euro in meno all'anno per ogni famiglia. E in Italia? Secondo le stime del Centro studi di Conflavoro Pmi, si risparmierebbero addirittura 2,7 miliardi di euro nel solo 2023. Un calcolo molto più contenuto e meno ottimistico però lo fornisce Terna, la società che gestisce la rete elettrica nel nostro Paese, che ogni anno fa una previsione sul possibile risparmio energetico che avremmo se mantenessimo l'ora legale.
L'ultima stima risale allo scorso marzo, con il costo dell'energia simile a quello attuale (46 centesimi contro i 53 in tutela di oggi) e considerava un risparmio di 420 milioni di kilowattora, per un valore di 190 milioni di euro, ben lontani dai 2,7 miliardi stimati da Conflavoro. Se dovessimo prendere in considerazione solo i calcoli di Terna, ci accorgeremmo che i vantaggi economici non sono così esaltanti, certo, ma ci sono ugualmente.
Ma al di là del risparmio economico (più o meno alto), bisogna considerare le emissioni di anidride carbonica, che verrebbero certamente limitate rispetto a quanto facciamo attualmente d'autunno e d'inverno. L'Unione Europea ha lasciato libertà ai Paesi membri di gestire il proprio orario e di applicare o meno l'ora solare; la speranza è che i governi prendano seriamente in considerazione questo scenario e magari il 2022 sarà l'ultimo anno in cui dovremo andare indietro, con le lancette e non solo.