Caldo record per gli Oceani nel 2021: "Come 7 atomiche al secondo"
Gli oceani sono sempre più caldi. Nell'ultimo anno si sono registrate temperature da record mentre il Mar Mediterraneo si conferma, ancora una volta, il bacino più caldo di tutti. La causa: il cambiamento climatico.
Allarme oceani: sono sempre più caldi
La rivista Advances in Atmospheric Sciences ha fatto scattare l'allarme dopo che, per il sesto anno consecutivo, si sono registrate temperature da record negli oceani. "La variazione del contenuto termico degli oceani nel 2021 è equivalente all'energia che si otterrebbe facendo esplodere 7 bombe atomiche ogni secondo per tutta la durata dell'anno" si legge nella ricerca che ha visto collaborare 23 ricercatori di 14 istituzioni tra cui anche gli italiani Ingv e Enea.
Il comportamento dell'uomo è sicuramente una delle cause del cambiamento climatico che ha portato al riscaldamento sempre più veloce dei mari. Nel 2021 si è toccato il record delle temperature più calde di sempre dopo quelle del 2020 e 2019 ed è chiaro che si procede in una direzione allarmante per l'ecosistema.
Il caldo eccessivo degli oceani fa aumentare tempeste, uragani e piogge con i connessi pericoli di inondazioni. Non solo, la temperatura troppo calda degli oceani potrebbe devastare le calotte glaciali della Groenlandia e la zona dell'Antartide dove ogni anno si perdono un trilione di tonnellate di ghiaccio. Uno scenario che preoccupa gli scienziati visto che una delle conseguenze più pericolose del climate change è proprio l'innalzamento dei livelli del mare.
L'innalzamento dei mari e il Mediterraneo
Nell'Oceano Pacifico settentrionale si è registrato proprio un innalzamento del livello di mare che è stato definito "preoccupante" dai ricercatori, ma non è da sottovalutare nemmeno la situazione del Mediterraneo. "Fino a quando non raggiungeremo emissioni nette zero", sostiene Michael Mann, ricercatore e scienziato del clima presso la Penn State University, "il riscaldamento continuerà e continueremo a battere i record di calore oceanico come abbiamo fatto quest’anno".
"Per il riscaldamento delle acque degli oceani sta aumentando il volume e quindi il livello del mare con ripercussioni drammatiche ad esempio per gli atolli del Pacifico e le isole Maldive ma anche per le nostre aree costiere", spiega Simona Simoncelli dell'Ingv, che ha partecipato alla ricerca.
Questo surriscaldamento degli oceani può provocare "tempeste e uragani sempre più violenti e numerosi, abbinati a periodi di caldo esasperato in zone sempre più estese". Da non sottovalutare è poi il pericolo legato alla catena alimentare visto che più calda è la temperature dell'acqua e minore è la presenza di ossigeno. In caso di acqua con acidità elevate, invece, ci sono effetti pesanti sulle forme viventi.
Anche Franco Reseghetti dell'Enea racconta il suo sconcerto e sconforto per questi dati: "A metà dicembre 2021, nel Mar Tirreno ha iniziato a scaldarsi in modo evidente anche una zona più profonda rispetto al passato". Le temperature da record nel Mediterraneo non sono da sottovalutare perché si arriva a "episodi meteo estremi come ondate di calore e violenti fenomeni precipitativi sconosciuti in precedenza in queste zone".