Meteo, weekend con l'anticiclone ma aumentano nebbia e smog. Il caldo anomalo potrebbe insistere fino a febbraio
L’alta pressione che sta per consolidarsi su gran parte dell’Europa centro-meridionale e in particolare nel Mediterraneo, secondo le attuali proiezioni a lunga scadenza si mostrerà decisamente persistente. Il regime anticiclonico sembra infatti destinato a dominare non solo nel resto del mese ma anche per la prima parte di febbraio; al momento non si intravede quando possa avvenire un significativo cambio della circolazione.
La configurazione anticiclonica, come già annunciato, è associata anche a una massa d’aria eccezionalmente mite per la stagione che entro venerdì raggiungerà il suo culmine in termini di anomalia con temperature ben al di sopra delle medie stagionali. Su molte località le massime potranno sconfinare la soglia dei 15 gradi e saranno possibili anche punte intorno ai 20 gradi, specie sulla Sardegna. Un “caldo” anomalo che sarà ancora più evidente in montagna, con lo zero termico fino a 3.400-3.600 metri sulle Alpi occidentali (in prossimità della Sardegna si toccheranno anche i 4.000 metri). Anche di notte e al mattino presto il clima tenderà a mitigarsi e la possibilità di eventuali gelate sarà più localizzata.
La tendenza meteo nei dettagli per venerdì e il weekend del 27 e 28 gennaio
Stando all’attuale tendenza meteo, tra venerdì 26 gennaio e l’ultimo weekend del mese questa mitezza potrà risultare gradualmente meno evidente nelle massime diurne in Val Padana, nel settore ligure e nelle valli delle regioni tirreniche. Infatti la crescente stabilità atmosferica favorirà l’accumulo di umidità nei bassi strati con conseguente aumento del rischio di formazione di nebbie o strati di nubi basse che in Val Padana potranno divenire di giorno in giorno più persistenti. Il minore soleggiamento si tradurrà così in massime più contenute.
L’atmosfera statica, l'assenza di piogge e la scarsa ventilazione per diversi giorni consecutivi determinerà, purtroppo, il progressivo accumulo degli inquinanti con conseguente peggioramento della qualità dell’aria nelle aree urbane, specie in quelle del Nord Italia.