Meteo: torna la neve su Alpi e Appennino, anche a quote basse. Ecco dove e quando
Dopo qualche giorno di sole, cambia nuovamente la situazione climatica su gran parte del territorio nazionale. Su Alpi e Appennini torna la neve anche a basse quote. Ecco tutti i dettagli delle previsioni meteo per i prossimi giorni.
Meteo, neve su Alpi e Appennino: dove e quando
Per il pomeriggio di oggi, martedì 16 aprile 2024, è atteso un primo impulso freddo, con precipitazioni che caratterizzeranno alcune località dello stivale. L'arrivo di aria fredda dal nord Europa porterà la neve sulle Alpi settentrionali anche a quote inferiori ai 1000 metri; possibile il verificarsi di rovesci nevosi sul tarvisiano a 600 metri di quota.
In serata meteo instabile anche al centro-sud con nevicate sull'Appennino centro-settentrionale oltre i 1700 metri. Stessa situazione di instabilità climatica prevista anche per mercoledì mattinata.
Meteo giovedì 18 aprile 2024
Per la giornata di giovedì 18 aprile 2024, in modo particolare durante il pomeriggio, è previsto l'arrivo di nuova aria fredda con rovesci e temporali sparsi a macchia di ghepardo. La neve questa volta si farà vedere anche a quota molto più bassa rispetto ai giorni precedenti. Sulle Alpi infatti, la neve si spingerà anche sotto i 1000 metri di quota cosi come sull'Appennino tosco emiliano.
In serata, sulle Alpi marittime non si esclude che la neve possa arrivare fino a quota 600 metri. In serata, sulle restanti zone dell'Appennino la neve si spingerà fino ai 1000-1500 metri. Si tratta comunque di accumuli di neve non particolarmente rilevanti.
La tendenza da venerdì 19 aprile
La circolazione atmosferica subisce in queste ore importanti modifiche a livello continentale, in favore di masse d’aria di origine artica, dunque decisamente più fredde per la stagione, dopo il caldo record degli ultimi giorni. Direttamente coinvolta non soltanto l’Europa centrale e settentrionale ma, a partire da metà settimana, anche il cuore del mar Mediterraneo.
La tendenza a partire da venerdì 19 e per almeno i successivi 6-7 giorni vedono sull’Italia lo sviluppo di una marcata anomalia termica negativa, come non si vedeva da moltissimo tempo in questo periodo dell’anno. Le temperature, dunque, si porteranno ovunque al di sotto della media stagionale, anche di 6-8 gradi, con una fase meteorologica che potremmo tranquillamente definire di stampo tardo invernale. In seno alle correnti settentrionali dirette verso la nostra Penisola si muoveranno alcuni impulsi freddi instabili.
Il primo di questi (perturbazione n.5 del mese), atteso giovedì 18 al Centro-Nord, sarà associato ad una circolazione ciclonica in rapido scivolamento dall’alto Tirreno al mar Ionio. Nella giornata di venerdì 19 tempo perturbato sulle regioni del medio Adriatico e del Sud con precipitazioni diffuse, anche sotto forma di rovesci o temporali e la neve in Appennino, dall’Abruzzo alla Calabria, fin verso 1000-1200 metri, oltre 1500 metri circa sulla Sicilia nord-orientale. In serata e nella successiva notte neve in arrivo nelle Alpi più settentrionali fin verso i 900-1000 metri.
In questo caso si tratterà della parte più avanzata di un secondo impulso freddo (perturbazione n.6) il quale, valicando le Alpi nelle prime ore di sabato 20, andrà ad interessare più direttamente il Centro-Sud peninsulare nel corso del fine settimana, dove si attende un altro carico di precipitazioni, localmente intense. Altra neve in vista per la dorsale appenninica centro-settentrionale sopra i 1000-1500 metri, particolarmente il settore abruzzese dove al momento si profilano anche gli accumuli più importanti.
Ai margini dei fenomeni dovrebbero rimanere il Nord e le Isole maggiori, con un weekend tutto sommato buono o discreto, fatto salvo per un po’ di variabilità e locali precipitazioni non escluse sabato sulle regioni di Nordest e marginalmente anche sulla Lombardia.
La seconda parte della settimana, oltre ad essere fredda per il periodo, sarà anche molto ventosa per venti in prevalenza da nord, con episodi di Fohn al Nordovest e raffiche che sulle regioni centro-meridionali potranno anche superare i 70-80 Km/h. I mari, di conseguenza, resteranno tutti molto mossi o agitati, con rischio di alcune mareggiate.