Meteo, weekend tra temporali e caldo africano: nuova fiammata in vista. La tendenza dal 21 luglio
Gli ultimi aggiornamenti meteo confermano che l'intensa ondata di caldo ci accompagnerà ancora a lungo. L'anticiclone africano continuerà infatti a soffocare buona parte dell'Italia, indebolendosi solo temporaneamente sulle regioni settentrionali dove, da giovedì, si assisterà a un'attenuazione del caldo e al ritorno di alcuni temporali. Tra domenica 23 e lunedì 24 luglio, poi, l'alta pressione tornerà a estendersi verso l'Europa centrale, inglobando di nuovo tutto il nostro Paese e dando il via a un nuovo aumento delle temperature.
La tendenza meteo per i prossimi giorni
Fin dalle prime ore di venerdì 21 luglio saranno probabili dei temporali anche nelle zone di pianura della Lombardia, del Veneto e dell’Emilia. Nel pomeriggio l’instabilità meteo dovrebbe risultare concentrata in particolare sulle Alpi e le Prealpi, con rovesci e temporali isolati che tuttavia in serata potranno spingersi, di nuovo verso la pianura del Nord-Est, e nella notte successiva anche al Nord-Ovest. Ci sarà il rischio di fenomeni localmente intensi, associati a possibili nubifragi, grandine e violente raffiche di vento.
Nella giornata di sabato 22 luglio, specie in mattinata, l’attività temporalesca dovrebbe coinvolgere gran parte delle regioni settentrionali, comprese le zone di pianura, per poi cessare entro sera. Qualche locale acquazzone potrà interessare anche l’Appennino centro-settentrionale, mentre nel resto del Centro-Sud continuerà a prevalere il sole.
Questa fase instabile darà luogo a un’ulteriore attenuazione del caldo sulle regioni settentrionali. Al Centro-Sud e nelle Isole le temperature resteranno ben al di sopra della norma, anche se probabilmente dovrebbero attenuarsi i picchi più estremi.
Secondo le attuali proiezioni, domenica il tempo tornerà più stabile e soleggiato anche al Nord, con solo locali episodi temporaleschi limitati alle Alpi.
Per l’inizio della prossima settimana, poi, si profila un nuovo aumento delle temperature anche sulle regioni settentrionali, favorito da un’ulteriore rinforzo dell’alta pressione nord-africana che, dal Mediterraneo centrale, si espanderà in direzione delle Alpi e dell’Europa centrale.