Metà seppia, metà polpo: avvistato in Puglia il rarissimo Tremoctopus
Una bella notizia per i biologi marini: è stato avvistato in Puglia un Tremoctopus violaceus. La rarissima specie animale, metà seppia e metà polpo, si è spiaggiata lungo il litorale di Torre Canne, frazione del comune di Fasano (Brindisi). Stupore e curiosità da parte dei cittadini che hanno immortalato e ripreso questo rarissimo esemplare marino ricercato da più di quarant'anni dagli studiosi.
L'occhio del polpo da sempre ci affascina, come vedete sopra in una foto d'archivio, anche per l'incredibile intelligenza di questo tipo di animale acquatico. Le meraviglie dell'esemplare ritrovato in Puglia, molto diverso diverso da questi a cui siamo abituati, sono ancora più particolari. Soprattutto per la sua rarità.
Tremoctopus avvistato in Puglia: specie marina misteriosa e affascinante
Il Tremoctopus violaceus è un mollusco a metà strada fra una seppia e un polpo. Una rarità del mondo marino che generalmente è possibile ammirare solo negli oceani. Per questo motivo stupisce il suo ritrovamento lungo il litorale di Torre Canne, frazione del Comune di Fasano, in Puglia, dove questo esemplare si è spiaggiato. Questa specie affascinante e misteriosa da circa quarant'anni oggetto di ricerche da parte dei biologi che finalmente hanno potuto ammirarla dal vivo. Le specie di Tremoctopus sono quattro: T. gelatus, T. gracilis, T. robsoni e T. violaceus.
Il Tremoctopus violaceus è quello ritrovato in Puglia: è un mollusco di piccole dimensioni (varia dai 5 ai 10 centimetri) che presenta il corpo lungo e affusolato di una seppia, ma ha dei tentacoli proprio come un polpo. Curioso e particolare, per difendersi dai predatori non solo spruzza inchiostro come la seppia, ma presenta anche una membrana, che all'occorrenza può gonfiare e/o sgonfiare, per illudere il nemico sulle sue reali dimensioni.
Tremoctopus violaceus: specie avvistata negli anni '80
Si tratta di un esemplare rarissimo, oggetto di studio e ricerca per la rivista internazionale Mdpi con la collaborazione dell'Istituto Coispa tecnologia e ricerca, Stazione sperimentale per lo studio delle risorse del mare di Bari, e l'Università di Cagliari.
"Questa specie era stata già segnalata negli anni '80. I biologi ne sono sempre stati affascinati perché esistevano foto di ritrovamenti a Ponza, ma senza studi specifici e ulteriori segnalazioni", spiega Pierluigi Carbonara del Coispa. "Oggi grazie al contributo dei cittadini abbiamo potuto analizzarlo. Presumibilmente si tratta di un cefalopode autoctono del Mediterraneo e non una specie aliena e abbiamo individuato solo femmine perché i maschi sarebbero ancora più piccoli e utili solo alla riproduzione. È raro trovarli perché presumibilmente vivono in profondità. Inoltre, abbiamo notato che sono dotati di un manto che si stacca per confondere i predatori, una caratteristica più frequente in animali di terra che di mare".