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Mar Mediterraneo sempre più caldo: un grado in più negli ultimi 25 anni

La febbre del Mediterraneo sale: i dati che arrivano da oltre 100 rilevazioni Enea e Cnr svolte negli ultimi 25 anni. In questo periodo la temperatura in superficie dell'acqua è salita di 1° ed è aumentata anche negli strati più profondi.
Clima9 Novembre 2024 - ore 17:36 - Redatto da Meteo.it
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Il Mar Mediterraneo è sempre più "bollente": gli ultimi dati mostrano che negli ultimi 25 anni la temperatura del Mare Nostrum è aumentata di 1 grado, raggiungendo nel 2023 il valore termico più elevato dall'inizio delle moderne rilevazioni.

La febbre del Mediterraneo: mai stato così caldo

Dalla prima sonda batitermografica a perdere lanciata il 20 settembre 1999 da un team di ricerca di Enea e Cnr lungo la tratta Genova-Palermo sono passati 25 anni. In questo lasso di tempo altre 100 ricerche sono state effettuate, coinvolgendo oltre 3000 sonde, per testare il riscaldamento del Mediterraneo,. I risultati sono stati resi noti in occasione dei 25 anni dell’attività di rilevamento della temperatura delle acque dei mari Ligure e Tirreno, lungo la tratta Genova-Palermo, in collaborazione con Gnv, la compagnia di traghetti del Gruppo MSC.

Da questi rilevamenti non solo emerge che il nostro mare ha la "febbre" e che nel 2023 ha raggiunto il valore termico più elevato dall’inizio delle rilevazioni moderne, con un incremento della temperatura media superficiale di oltre 1 grado in 25 anni, ma anche che la temperatura sta salendo più velocemente negli ultimi periodi e che interessa anche gli strati più profondi.

Tra il 2013 e il 2016 il riscaldamento è stato superiore a 0,4°, seguito da una leggera diminuzione e da un periodo stazionario negli anni successivi, per poi riprendere ad aumentare progressivamente dal 2021 fino al settembre 2023, quando ha raggiunto il suo massimo. Oltre all’aumento della temperatura media in superficie, la "fotografia termica" del Mediterraneo evidenzia anche un incremento degli strati più profondi (100-450 metri: +0,4 - +0,6°C; 450-800 m: +0,3 - +0,5°C).

Quale futuro per il mar Mediterraneo?

Il Mare Nostrum soffre, su questo non c'è dubbio. Sebbene sia un mare relativamente piccolo (rappresenta l'1% dei mari del mondo) è estremamente ricco di biodiversità, ma anche di problemi.

Se da un lato l'intervento dell'uomo sembra volerlo trasformare in un "mare di plastica" dall'altro troviamo un chiaro segno di quanto questo mare soffra gli effetti del cambiamento climatico.

La temperatura del Mediterraneo indica una costante sofferenza del nostro mare, già protagonista di recenti record come quello raggiunto lo scorso 15 agosto, quando le informazioni satellitari del servizio marittimo dell'Osservatorio europeo Copernicus hanno rilevato un nuovo primato nella temperatura media giornaliera.

Le indicazioni dei modelli disponibili propendono per un possibile ulteriore aumento delle temperature delle acque, ma la veridicità di tali previsioni potrà essere confermata solo dalle misurazioni che gli attori di questa venticinquennale attività hanno tutta l’intenzione di continuare a svolgere, a cominciare dalla centesima campagna prevista per il prossimo dicembre

Queste sono le dichiarazioni che Simona Simoncelli, ricercatrice dell'Ingv.

Come si svolgono le campagne?

Le campagne per la misurazione della temperatura nel Mediterraneo sono svolte in collaborazione con la compagnia di traghetti Gnv che collega Genova e Palermo. Durante la navigazione i ricercatori lanciano sonde in posizioni fisse a intervalli di circa 30 minuti.

Nel corso delle prime campagne furono lanciate sonde che rilevavano le temperature fino a 450 m di profondità, ma in seguito le sonde usate hanno consentito di misurare fino a circa 800-850 m.

La frequenza delle campagne è stata variabile nel tempo e, mentre inizialmente prevedeva il lancio di sonde quindicinale e mensile, con il tempo si è diradata fino ad arrivare a 5-6 lanci ogni anno. Dal 2021 vengono programmate 4 campagne all’anno per studiare la variabilità stagionale.

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