Maltempo in Puglia, tromba marina nel Salento: alberi sradicati e turisti in fuga | Video
Il maltempo che si è abbattuto negli ultimi giorni sul nostro Paese sembra non dare tregua e, dopo il nubifragio di Ferragosto a Firenze, si è spostato al Sud. Ieri una tromba marina ha sradicato alberi e messo in fuga i turisti che trascorrevano una giornata di mare sulle spiagge salentine
Paura in Salento per una tromba marina
Amara sorpresa ieri per le migliaia di turisti che quest'anno hanno scelto di trascorrere le vacanze al mare sulle spiagge salentine, circondati da uno dei più bei mari d'Italia. Nella giornata di ieri, martedì 16 agosto, intorno alle 16.00 una violenta tromba marina si è infatti abbattuta sul litorale delle marine di Melendugno, in provincia di Lecce, spingendo i bagnanti alla fuga e causando danni anche nel centro abitato.
Alberi sradicati, pali della luce e segnaletica stradale divelti, cassonetti rovesciati, vetri rotti e danni ai dehors dei negozi, è il triste bilancio delle raffiche di vento che si sono abbattute sulla celebre località balneare, molto affollata in questi giorni d'agosto.
Fortunatamente, nonostante l'altissima affluenza di turisti richiamati in questo tratto costiero che - proprio per la sua bellezza e le acque limpide - ha ottenuto anche quest'anno il riconoscimento 5 Vele 2022 da Legambiente e Touring Club - non si registrano feriti. Molta paura tra i bagnanti, che si sono affrettati a lasciare il lungomare in un fuggi-fuggi generale, per rifugiarsi negli hotel e negli appartamenti affittati per le vacanze.
Torre Sant'Andrea, Marina di Melendugno, albero caduto sulle auto
Il passaggio della tromba marina è durato una manciata di secondi, ma la forza delle raffiche di vento è stata tale da causare lo sradicamento di un grosso albero di pino, che cadendo si è abbattuto su alcune auto in sosta sulla strada.
Tromba marina in Salento, una supercella all'origine del fenomeno
La tromba marina che si è abbattuta ieri in Salento ha avuto origine da una supercella, ovvero un tipo di temporale che ha come aspetto principale la presenza al suo interno di una corrente ascensionale in continua rotazione. In pratica l'aria calda - o updraft - non segue la caratteristica traiettoria verticale ma una rotazione che da origine al mesociclone. Questa particolarità rende i temporali particolarmente intensi, con inondazioni lampo, chicchi di grandine anche di dimensioni eccezionali e raffiche di vento talvolta superiori a 100 km/h.
La corrente discendente - o downdraft - si differenzia da un temporale normale, perché invece di uscire esternamente dalla struttura, viene in parte richiamata all’interno grazie al mesociclone, con il rischio di generare possibili tornado.
Si tratta di una delle più rare, e allo stesso tempo temute, strutture temporalesche, che fino a qualche decennio fa potevano essere osservate principalmente nelle grandi pianure americane - in cui si scontrano due masse d’aria dalle peculiarità molto diverse - ma che ultimamente hanno fatto la loro comparsa anche nel nostro Paese, in particolare sulla pianura padano veneta.