Limiti di velocità a 30 km/h in città: cosa cambia?
Il progetto "Città 30" nasce con l'obiettivo di promuovere una guida più sicura e moderata, limitando il numero di incidenti e feriti. Nelle città che aderiscono cambia il limite massimo di velocità su alcune o addirittura tutte le strade urbane che si abbassa da 50 a 30 km/h.
Città 30, gli obiettivi
In Italia sono ben 166.000 gli incidenti contati dall'Istat nel 2022, e di questi il 73% è avvenuto su strade urbane. A farne le spese sono spesso "utenti vulnerabili", ovvero coloro che si spostano a piedi, in bici, in monopattino o in ciclomotore.
In molte città - come Bruxelles, Oslo, Parigi, Londra e Amburgo, la conversione al modello "Città 30" ha portato a una notevole riduzione di incidenti. Basti pensare che in Danimarca l'adozione di un "andamento lento" ha portato a raggiungere il 77% di incidenti in meno in tre anni, con un numero di feriti sceso dell'88%. Anche nella capitale inglese - così come in tutte le altre città europee "slow" l'adozione del modello "Città 30" ha portato a una considerevole riduzione di incidenti stradali e feriti.
Occorre poi precisare che - per quanto possa apparire un paradosso - imporre il limite di 30 km/h permette di arrivare prima a destinazione. Gli automobilisti non sono costretti a continui start e stop snervanti, inquinanti e pericolosi, e con la circolazione più fluida, i tempi di percorrenza si riducono.
"Zona 30" cosa dice il Codice della Strada?
L'articolo 142 del CdS prevede che - ai fini della sicurezza della circolazione e della tutela della vita umana - la velocità massima consentita nei centri abitati non debba superare i 50 km/h. Lo stesso articolo prevede poi una deroga agli enti proprietari delle strade, che possono abbassare ulteriormente abbassare tale limite qualora questa misura possa rendersi necessaria per tutelare la sicurezza stradale e quella dei pedoni.
Non solo Bologna Città 30, quali altre città italiane che hanno aderito al progetto?
Bologna in questi giorni è balzata alle cronache poiché è stato il primo grande centro urbano a prevedere sanzioni per i trasgressori, anche se la prima città italiana a sperimentare il limite di velocità a 30 km/h spetta a Cesena, dove già dal 1998 gli automobilisti sono tenuti ad adottare un "andamento lento". Tra i pionieri di "Città 30" c'è senza dubbio anche Olbia, che ha ridotto il limite massimo di velocità nel 2021. La provincia sarda è la prima in Italia a non prevedere alcuna eccezione su tutto il territorio comunale.
Sono circa 60 le città italiane che hanno già adottato il limite dei 30 chilometri orari. Tra queste troviamo Parma, Torino, Firenze e Arezzo. Anche Roma e Milano hanno dichiarato di andare nella direzione "città slow", anche se al momento c'è ancora incertezza riguardo ai tempi per l'entrata in vigore del nuovo limite di velocità.