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Riscaldarsi in inverno: le migliori alternative al pellet per risparmiare

Il pellet costa troppo? Ecco alcune soluzioni più economiche per scaldare casa nei prossimi mesi
Sostenibilità9 Settembre 2022 - ore 15:31 - Redatto da Redazione Meteo.it
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Con la fine dell'estate si comincia a pensare al riscaldamento per i mesi più freddi, ma conviene ancora ricorrere al pellet? Ecco alcune soluzioni valide e più economiche per l'inverno.

Pellet, le migliori alternative

La scure del rincaro energetico ha da mesi colpito le nostre bollette e minaccia di diventare tagliente in vista dell'inverno con il riscaldamento acceso nelle nostre case. Negli scorsi anni molte persone per mantenere calda la propria abitazione si sono affidate al pellet, una biomassa molto conveniente e poco invasiva. Infatti un sacco da 15 chili poteva costare tra i 3 e i 5 euro a seconda di marca e qualità, ma adesso le cose sono cambiate e non di poco. Oggi lo stesso sacco da 15 chili arriva fino a 9 euro e si teme che il suo costo possa aumentare ulteriormente con la crescente domanda di mercato, fino a sfiorare i 14 euro, vale a dire quasi 1 euro al chilo! Così anche i più fedeli cominciano a prendere in considerazione altre fonti energetiche per non farsi trovare impreparati in inverno, ma quali sono le alternative migliori e le più economiche? Si può davvero sostituire così facilmente il pellet?

Effettivamente sposare una nuova fonte di riscaldamento potrebbe non essere così semplice per chi, per anni, si è sempre trovato bene con il pellet. Ma, se il prezzo vola alle stelle, si può provare con altre biomasse. Bisogna però fare attenzione perché non tutte le biomasse sono compatibili con il nostro vecchio impianto (stufa o caldaia) che usavamo per il pellet, dunque è opportuno informarsi per bene e chiedere consigli al venditore. A ogni modo puntare su una biomassa, ovvero un combustibile di origine organica, può farci risparmiare molti soldi. Si può ricorrere infatti ad altri scarti di lavorazione del legno (il pellet è esattamente questo) o a scarti agricoli ugualmente efficaci, ecco alcuni nomi utili che dovremmo cominciare a prendere in considerazione: cippatino di legno, nocciolino di sansa, mais, noccioli tritati della frutta e gusci di frutta secca tritati.

Quanto si risparmia sostituendo il pellet con un'altra biomassa?

Vediamo nel dettaglio il costo (e il risparmio) delle biomasse che abbiamo appena elencato. Partiamo dal cippatino di legno, ricavato da legno non trattato come alberi, potature e rami e poi sminuzzato in scaglie di dimensioni regolari di circa 2-3 cm. Il suo potere calorifico (variabile in base al tipo di legno) può arrivare ai 3,5 KWh/Kg e costa dai 2 ai 6 euro al quintale. Un bel risparmio, certo, ma per poterlo utilizzare avete bisogno di un magazzino molto capiente poiché lo spazio richiesto per lo stoccaggio è superiore ovviamente a quello del pellet.

Un'alternativa è il nocciolino di sansa, materiale di scarto della spremitura delle olive il cui potere calorifero raggiunge i 6,5 KWh/Kg. I lati positivi sono due: ha una resa del 20% superiore a quella del pellet e costa tra i 20 e i 22 euro al quintale. Anche i lati negativi però sono due: non emana un odore particolarmente gradevole sia stoccato che bruciato e, seconda cosa, è difficile da reperire.

Il mais è impiegato in diverse lavorazioni alternative a quelle alimentare (pensate alle buste della spesa compostabili) ma sapevate che è anche un ottimo combustibile? Essiccato, il mais diventa molto simile al pellet e si presta molto bene all'essere utilizzato come combustibile per il riscaldamento ma, nonostante il costo sia contenuto (20-22 euro al quintale), il suo potere calorifero è un po' basso e raggiunge al massimo i 4,7 KWh/Kg. Inoltre, essendo molto soggetto alla stagionalità, il suo reperimento potrebbe a volte risultare molto difficile.

Quest'ultimo problema coinvolge anche i gusci di frutta secca essiccati, la cui diffusione è purtroppo estremamente legata al periodo dell'anno. Eppure il costo, in questo caso, è ancora più basso attestandosi tra i 19 e i 21 euro al quintale e in più il loro residuo di cenere è tra i più bassi. A ogni modo, se si è disposti a fare ricerche più approfondite sul mercato, si possono reperire tutti i combustibili alternativi al pellet e - facendo un po' di fatica iniziale - si potrà risparmiare.

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