Le meduse tecnologicamente modificate ci sveleranno i misteri degli oceani?
Meduse cyborg 2.0 per esplorare i misteri dei mari: il progetto da fantascienza sta diventando realtà al California Institute of Technology con gli studi di un gruppo di ricercatori, appena divulgati sulla rivista Bioinspiration & Biomimetics.
Meduse cyborg alla scoperta degli abissi
Questi affascinanti e urticanti animali sono ben noti per le loro capacità natatorie, sia in acque fredde che calde e anche negli abissi. Gli scienziati del CalTech, come riporta il Corriere della Sera, vogliono potenziare questa abilità per affidare loro la scoperta e la documentazione dei tratti più inesplorati e profondi degli oceani in maniera più efficace, profonda e anche economica.
L’idea di partenza era quella di creare dei robot che replicassero ex novo le loro caratteristiche. Dovevano spostarsi con efficienza maggiorata grazie a una protesi a forma di cappello che può trasformarsi anche in una piattaforma per trasportare sensori e altri strumenti. Tra i dati da raccogliere ci sono quelli su temperatura, salinità e livelli di ossigeno dei mari, fondamentali per il monitoraggio dei cambiamenti climatici in atto.
Le meduse bioibride nuotano 4 volte più veloci
Il primo prototipo di robot non si è rivelato però in grado di replicare le prestazioni degli originali biologici. Si è fuso così biologia e ingegneria trasformando il progetto e creando direttamente dei bioibridi. Alcune meduse selezionate diventano veri e propri cyborg partendo dall'innesto di dispositivi analoghi a dei pacemaker e arrivando al risultato finale di una velocità di nuoto quattro volte e mezzo superiore rispetto alle meduse “normali” e di una migliore efficienza energetica unita alla capacità di trasportare anche dei carichi.
Dubbi morali? Sono stati superati: si può procedere senza violazioni, sostiene la consulenza di esperti di bioetica, visto che le meduse sono sì viventi ma non hanno nemmeno un cervello.