Le donne sono più colpite dal cambiamento climatico: l’allarme Onu per l’8 marzo
Il cambiamento climatico fa anche differenze di genere e non è certo una nuova buona notizia in vista della Festa della donna dell’8 marzo. La donna che vedete in questa foto è il simbolo di questa ulteriore discriminazione.
A lanciare l’allarme è uno studio della Fao, l’organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura dell’Onu. Le donne che mantengono una famiglia nelle aree rurali sono molto più danneggiate dal riscaldamento globale, con una perdita economica e un gap in ulteriore crescita, per esempio, dell’8% in meno delle loro entrate per le ondate di calore e del 3% per le alluvioni, rispetto ai nuclei con uomini “capofamiglia” delle aree più sviluppate.
Riscaldamento climatico, vittime anche anziani e poveri
I problemi si concentrano, per le nuove condizioni climatiche, nella coltivazione dei campi, nel lavoro con temperature più alte, negli approvvigionamenti di acqua, cibo e carburante. Per i nuclei familiari soprattutto al femminile ci sono perdite aggiuntive totali di 37 miliardi di dollari direttamente per le nuove temperature e di 16 miliardi per gli eventi estremi collegati come le alluvioni. Una crescita media a lungo termine di un grado centigrado porterebbe a riduzioni di addirittura del 34% in più delle entrate familiari rispetto alle famiglie “guidate” da uomini delle zone più sviluppate.
I ricercatori hanno analizzato i dati socioeconomici di 100 mila famiglie di aree rurali di 24 Paesi a basso o medio livello di sviluppo, che rappresentano quasi un miliardo di persone nel mondo, incrociandoli con quelli climatici degli ultimi 70 anni. Lo studio mostra come il cambiamento climatico ha cambiato la vita e il lavoro e come ha colpito di più, oltre alle donne, gli anziani e chi era già povero. In entrambi i casi è molto più difficile anche sfuggire alle situazioni di emergenza.