Islanda, riprende la caccia alle balene: la reazione delle organizzazioni animaliste
La sospensione di caccia alle balene è durata poco in Islanda. Con l'inizio di settembre, infatti, è ripresa la brutale caccia ai cetacei nelle acque con l'immediata protesta delle organizzazioni animaliste.
Islanda, riparte la caccia alle balene con nuove regole
L'Islanda ha ripristinato la caccia alle balene. Dopo lo stop richiesto dal governo per la stagione estiva, da settembre si torna a cacciare i cetacei nelle acque islandesi. La notizia è arrivata pochi giorni fa per voce di Svandís Svavarsdóttir, la ministra dell’Alimentazione, dell’agricoltura e della pesca islandese incontrando il secco no del popolo e delle organizzazioni di ambientalisti ed animalisti. Da settembre la caccia alle balene torna legale in Islanda, ma con l'inserimento di nuove e severe regole. La sospensione era stata annunciata lo scorso giugno con la scadenza prefissata per il 31 agosto. Nessuno stop definitivo quindi da parte del governo islandese nonostante le richieste da parte del popolo e degli ambientalisti.
Il ritorno di caccia alle balene in Islanda sarà disciplinato con l'inserimento di nuove regole dopo il terribile report dall’Autorità alimentare e veterinaria islandese che ha evidenziato le atrocità e sofferenze subite dai cetacei. Le nuove regole sono sicuramente più ferree, ma non salveranno la vita di questi giganteschi animali di mare. In una nota diramata dal Ministero si legge: "verrà emanato un regolamento che includerà requisiti dettagliati e più rigorosi per le attrezzature e i metodi di caccia, nonché una maggiore supervisione. Le condizioni comprendono la copertura della formazione, delle misure educative, dell’attrezzatura e dei metodi di caccia. Il Ministero tiene a sottolineare che il rapporto del gruppo di lavoro sottolinea che restano ancora senza risposta diverse domande sulla possibile funzionalità e sugli effetti dell’elettricità durante l’uccisione delle balene, e pertanto il regolamento non contiene disposizioni su tali apparecchiature".
Islanda, la protesta delle organizzazioni animaliste contro la caccia alle balene
Con la ripartenza della caccia alle balene in Islanda da settembre sono arrivate immediate le proteste da parte delle organizzazioni animaliste. Gli animalisti sono prontamente intervenuti contro la decisione del governo islandese di riaprire la caccia ai balenotteri per fini commerciale. "L’affermazione che con migliori addestramento e attrezzature per i balenieri, o con migliori metodi di uccisione, la caccia alle balene potrebbe diventare più umana è uno scherzo" – sono le prime parole degli attivisti dell’associazione Whale and Dolphin Conservation (WDC).
Non solo, gli attivisti hanno espresso tutto il loro rammarico precisando: "siamo profondamente delusi dalla decisione del governo islandese di riammettere la caccia alle balene dopo aver sospeso le uccisioni in questa stagione. Ci siamo impegnati con il governo e i nostri partner sul campo per denunciare la crudeltà e dimostrare che la caccia alle balene in mare non potrà mai avvenire in modo umano. Continueremo a combattere finché queste barbare uccisioni non avranno fine: la maggior parte degli islandesi è favorevole alla fine della caccia alle balene e noi siamo al loro fianco". Una protesta sposata anche dal popolo islandese che, chiamato ad esprimersi tramite un sondaggio, ha votato con il 51% per lo stop alla caccia alle balene, cetacei indispensabili per gli ecosistemi degli oceani.