Insalate in busta addio? Ecco perché presto potrebbero scomparire dagli scaffali dei supermercati
L'Unione Europea ha presentato una proposta di regolamento che prevede l'eliminazione delle confezioni monouso per frutta e verdura di peso inferiore a 1,5 chilogrammi, come le insalate in busta, i cestini di fragole, le confezioni di pomodorini e arance in rete. Secondo la Commissione Europea, questi imballaggi sono considerati inutili e superflui, e andrebbero eliminati per ridurre gli sprechi e l'impatto ambientale.
Stop all'insalata in busta al supermercato, la proposta Ue
Tempi duri per la plastica monouso, che sta subendo delle limitazioni dall'Unione Europea. Stavolta è stata presa di mira quella delle buste per frutta e verdura di peso inferiore al chilo e mezzo presenti nei supermercati. Si tratta delle confezioni monouso di insalata, fragole, pomodorini, arance e tutto ciò che viene conservato in buste di plastica non riutilizzabili, che l'Europa vorrebbe vietare a breve. C'è però chi ritiene la proposta drastica e problematica, suscitando preoccupazioni nella filiera produttiva e tra i consumatori. Coldiretti, l'associazione italiana di categoria dell'agricoltura, ha espresso la sua opposizione alla proposta, sottolineando i potenziali problemi igienico-sanitari, di conservazione e di spreco che potrebbero derivare dall'eliminazione di queste confezioni. Inoltre, l'associazione ha sottolineato gli effetti negativi che questa decisione potrebbe avere sui consumi, dal momento che i prodotti preconfezionati di quarta gamma sono diventati parte integrante delle abitudini alimentari degli italiani.
Secondo i dati della Coldiretti, solo il 16,8% degli italiani consuma prodotti ortofrutticoli almeno quattro volte al giorno, come raccomandato dall'Organizzazione mondiale della sanità. Questo rappresenta una forte diminuzione rispetto al periodo 2015-2018, con un impatto negativo sulla salute dei cittadini. Inoltre, la Coldiretti ha sottolineato che l'eliminazione di queste confezioni potrebbe comportare un aumento dei costi sia per i produttori che per i consumatori. Alcune aziende hanno già avviato iniziative per ridurre gli sprechi e migliorare la sostenibilità degli imballaggi. Ad esempio, la società italiana OrtoRomi ha sviluppato un sistema di confezionamento eco-sostenibile per le insalate, che utilizza materiali biodegradabili e compostabili. Tuttavia, secondo gli esperti, la soluzione migliore sarebbe quella di incentivare i consumatori a utilizzare contenitori riutilizzabili per acquistare la frutta e la verdura sfusa.