Ibisco, come prendersi cura del fiore del karkadè
Pianta ornamentale amatissima da tutti gli appassionati di botanica, l'ibisco non solo regala splendide fioriture ma consente anche di preparare in casa il karkadè, una bevanda gustosissima e salutare ottenuta dall'essiccazione dei fiori. Vediamo come prenderci cura di questa pianta e sfruttare tutti i benefici effetti che offre.
Caratteristiche dell'ibisco
L'ibisco è una pianta originaria dell'Asia Minore, arrivata in Europa probabilmente grazie a una spedizione dell'ambasciatore fiammingo Ghislain de Busbeck che ne portò alcuni esemplari in Olanda. Oggi di questa pianta - appartenente alla famiglia delle Malvaceae - se ne contano più di 200 specie, tutte caratterizzate dagli inconfondibili fiori dai colori vivaci che rallegrano prati e balconi.
Prima di vedere come seminare, riprodurre e prendersi cura di una pianta di ibisco, è però importante scegliere la varietà che meglio si adatta allo spazio e alla zona climatica in cui verrà inserita. Tra le principali troviamo:
- ibisco cinese - o Hibiscus rosa-sinensis - il più diffuso, disponibile in diverse forme e colori. Si tratta di una varietà idonea sia per la coltivazione in vaso che in giardino
- ibisco delle rose - o Hibiscus syriacus - questa varietà è conosciuta anche come ibisco althea ed è un arbusto a fioritura tardiva, particolarmente per la coltivazione in giardino. Resistente al freddo è disponibile in diverse varietà di colori, con fiori rosa, bianco o viola
- ibisco delle paludi - o Hibiscus moscheutos - famoso per i suoi grandi fiori a tromba e per le foglie di grandi dimensioni. È una pianta perenne che può essere coltivata sia in vaso che in terra
- ibisco tropicali - o Hibiscus rosa-sinensis tropicali - piante ornamentali da coltivare in vaso apprezzate per la bellezza dei fiori esotici e vivaci. Non tollerano le temperature rigide e devono essere coltivate in vaso all'interno durante la stagione fredda, mentre possono essere portate all'aperto in estate
- ibisco palustre - o Hibiscus coccineus - noto per i suoi fiori rossi e le foglie dai contorni seghettati. Pianta perenne ideale anche per la coltivazione in terra, ha il suo habitat ideale in zone umide o vicino agli stagni È una pianta perenne che cresce bene in zone umide o in prossimità di stagni
Come coltivare l'ibisco
Le piante di ibisco possono essere riprodotte per talea da una pianta già esistente o per seme. In genere si preferisce procedere con la riproduzione per talea, poiché quella da seme non è semplice. Se tuttavia si dispone dei semi di ibisco possiamo piantarli a primavera in dei vasetti con terriccio ricco e ben drenato. Qualora invece si intenda procedere con la riproduzione per talea è necessario prelevare - sempre a primavera - un germoglio privo di fiori dalla pianta madre, e piantarla in un luogo molto luminoso. L'esposizione alla luce solare favorisce la fioritura, oltre a contribuire alla crescita della pianta.
Scegliere un terriccio ricco di sostanze nutritive e ben drenato. Pur trattandosi di una pianta rustica infatti, l'ibisco teme i ristagni d'acqua per cui - qualora si decida di coltivarlo in vaso - è bene fare attenzione a non lasciare mai liquido nei sottovasi. Se coltivato in terra invece si accontenta delle precipitazioni, anche se sarebbe opportuno annaffiare le giovani piantine con regolarità fino a quando non avranno sviluppato completamente l'apparato radicale. Nel periodo della fioritura estiva aggiungere all'acqua di irrigazione un concime specifico a base di fosforo, azoto e potassio.
L'ibisco ha una crescita veloce e - già dopo la prima fioritura - potrebbe necessitare di potatura. Prima dell'arrivo dell'inverno è consigliabile provvedere tagliando i rami in modo da lasciare su ognuno due o tre nodi, assicurandosi che quello più in alto "punti" nella direzione in cui si vuole far crescere i nuovi rami, così da dare alla pianta di ibisco il portamento desiderato.
Fiori di ibisco, come utilizzarli per fare il karkadè
La stagione della fioritura dell’ibisco varia a seconda della specie scelta e della zona climatica. Solitamente nel nostro Paese queste piante sprigionano tutta la bellezza delle loro fioriture in estate, regalandoci fiori che si aprono al mattino e restano aperti per alcune ore durante il giorno.
Proprio quando i petali dei fiori sono completamente aperti è possibile raccogliere i fiori di ibisco da utilizzare per preparare un sano e gustosissimo karkadè. Assicurandosi di prelevare solo i fiori "pronti" per la raccolta - che non si presentino appassiti - tagliarli con una leggera torsione o aiutandosi con un paio di forbici pulite e affilate. Assicurarsi anche di prelevare, insieme al fiore, anche una piccola parte di stelo.
Ciò garantirà di non danneggiare i petali e di avere un supporto per legarli, prima di metterli a seccare a testa in giù in un luogo fresco a sciutto. Con i fiori di ibisco essiccati è poi possibile fare un karkadè casalingo naturale, rinfrescante e depurativo.
Per preparare il karkadè occorreranno 2 cucchiai di fiori di ibisco essiccati, 4 tazze di acqua e del succo di limone.
Dopo aver portato l'acqua a ebollizione aggiungere le foglie essiccate di ibisco e far bollire per un quarto d'ora. Togliere dal fuoco e lasciare in infusione per altri 10 minuti, dopodiché filtrare e aggiungere a piacere del succo di limone.
Questa bevanda può essere gustata calda o fredda, ed è dissetante e salutare. Ricca di antiossidanti e vitamina C ha un sapore unico e rinfrescante, perfetto per dissetarsi nelle più afose giornate estive, o come ingrediente per una piacevole pausa invernale a base di una bevanda gradevole, calda e senza caffeina.